Rapporto Unioncamere – Prospettive economiche: dati poco confortanti

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Avellino – Unioncamere: il ‘II Rapporto 2005’, ‘La fiducia e le prospettive economiche delle imprese e delle famiglie in Campania’ si apre con una premessa: i dati non sono propriamente confortanti. E’ in questi termini che prende inizio il dibattito organizzato questa mattina presso la sala conferenze della Camera di Commercio di Avellino. In aula nomi autorevoli: il Presidente di Unioncamere Campania, Costantino Capone; Adolfo Urso, Viceministro alle Attività Produttive con delega al commercio estero; Enrico Letta, Parlamentare europeo e responsabile per l’Economia della Margherita. Per i giornalisti il Direttore de ‘Il Mattino’, Mario Orfeo; il vicedirettore del TG5, Lamberto Sposini; il vicedirettore del GR1 RAI, Gianfranco D’Anna; il conduttore del TG1, Attilio Romita; il conduttore del TG3, Giuliano Giubilei e la conduttrice del TG2, Maria Concetta Mattei, uniti per analizzare le reali prospettive per il progresso economico del Sud. Una politica di sviluppo che in alcuni casi appare ostacolata dalle leggi dello Stato, non sempre generose nei confronti degli imprenditori. A questo si aggiungono le normative CEE ed alcuni interventi non appropriati che in qualche caso ostacolano l’evoluzione del settore economico: “Basti pensare – ha spiegato Costantino Capone illustrando i dati del rapporto – che il Por Campania ha attribuito fondi pari al 3 per cento rispetto all’ammontare complessivo. Oggi ci ritroviamo a dover investire entro il 2008 circa 350 milioni di euro programmati su obiettivi oggi non più attuabili”. E questo tanto per fare un esempio, ma l’elenco è ancora lungo. Altro target è dato dalla Finanziaria, in particolar modo sono stati vagliati i potenziali benefici per l’impresa derivanti dalla formulazione della nuova Legge: “Il 7,5 degli imprenditori pensa ci possa essere qualche intervento benefico. Di contro il 31 per cento sostiene la teoria opposta ed il 61 per cento non ne conosce i contenuti”. In termini più generali la dinamica delle imprese, per quanto riguarda l’indice di sviluppo, presenta una situazione alquanto variegata: Napoli si aggiudica il valore più elevato con lo 0,6 per cento seguito dallo 0,1 per cento di Caserta. Stabile è Salerno mentre i valori negativi riguardano Avellino, che si attesta intorno al -0,2 per cento e Benevento con il -0,4 per cento. Sul mercato del lavoro ad emergere è una situazione molto disomogenea e la Campania presenta dati addirittura inferiori rispetto alla media delle regioni meridionali: Avellino insieme a Salerno si attesta al 56 per cento, Benevento al 58 per cento, Caserta al 49 e Napoli al 52.

PROVINCIA DI AVELLINO
Diminuisce sensibilmente rispetto ai minimi degli ultimi due anni il clima di fiducia delle famiglie della provincia di Avellino: tra le cause vi è la diffusa percezione di un aumento del costo della spesa di tutti i giorni che passa da 45 della precedente rilevazione all’attuale 26. Anche gli altri indicatori semplici vedono una flessione, ad eccezione di quello relativo alla situazione economica corrente del Paese che passa da 27,7 a 42,0. Migliora la fiducia verso le istituzioni e le figure sociali, l’indicatore sintetico degli imprenditori passa da 95,5 a 128,0 mentre quello relativo alle famiglie da 104,4 a 122,8. Tra gli imprenditori è particolarmente evidente il miglioramento dell’indicatore semplice relativo allo Stato (da 66,4 a 125,4) mentre tra le famiglie quello verso il Comune (da 86,2 a 136,6).

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