Avellino – Se fino a qualche tempo fa, la malavita organizzata e la microcriminalità prendevano di mira ‘solo’ il commercio, oggi è il tempo anche di amministratori locali. Un modus operandi chiaro: si incendiano autovetture, si fanno ritrovare proiettili inesplosi e… grazie alla nuova tecnologia, anche sms minatori. La mano criminale è esperta. Agisce con professionalità. Raramente, commette sbagli, tipo qualche goccia di combustibile, il resto di una tanica di benzina abbandonata nelle campagne. Perché tutto ciò? Cosa sta accadendo nella nostra terra? Domande che non trovano una facile risposta se non quella dell’intensificazione dei controlli, dell’istituzione di task-force da parte delle Forze di Polizia. Gli inquirenti, nel rispondere, ci vanno cauti. Preferiscono non accentuare l’allarmismo, la paura, il terrore che ormai fa da padrone tra le comunità. La risposta del Procuratore della Repubblica di Avellino, Mario Aristide Romano, pronunciata a conclusione del vertice del Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, sugli episodi criminali che hanno colpito le comunità di Solofra e di Cervinara, sulla scorta dello show man del momento Adriano Celentano, è fin troppo chiara, “…la Procura è rock… la criminalità è lenta!”. Una risposta che inizialmente ha destato perplessità ma il significato è fin troppo chiaro. Il Procuratore ha voluto sottolineare che le Forze dell’Ordine ed il suo ufficio non sottovalutano quanto sta accadendo in Valle Caudina e nella città della concia. Risultati contro la criminalità ce ne sono stati: i Clan che dalla notte dei tempi predominavano e ‘governavano’ in Irpinia sono stati smantellati… ci sono voluti mesi, anni ma coloro che si sono macchiati anche del sangue di imprenditori sono stati assicurati alla Giustizia. E non è cosa da poco. E’ pur vero che resta ancora molto da fare soprattutto oggi dove, dopo una calma apparente, con modalità diverse rispetto al passato la ‘nuova’ criminalità ha cominciato a ritagliarsi i suoi spazi, mentre quella dietro le sbarre inizia forse di nuovo a ‘scalpitare’… (di Emiliana Bolino)