Raccordo Sa-Av, Sel: “Terza corsia bloccata da inerzia regionale”

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E’ arrivata la risposta all’interrogazione presentata dall’onorevole Giancarlo Giordano di Sel rispetto al potenziamento ed ampliamento del raccordo autostradale Salerno-Avellino.

In favore dell’operato erano state stanziate risorse per 123 milioni di euro a valere sul Fondo coesione. Il Ministro ad infrastrutture e trasporti Maurizio Lupi ha evidenziato come la Regione “con delibera di giunta ha dato atto di non essere in grado di aggiudicare l’intervento entro il termine del 31dicembre 2014; ha pertanto proposto un programma alternativo di interventi cantierabili da coprire, tra l’altro, con risorse poste originariamente a copertura del suddetto intervento (al netto di una decurtazione del 15 per cento sui 123 milioni complessivi). Tale proposta è stata inoltrata al CIPE, alla cui adozione è subordinata l’efficacia dell’accordo di programma quadro sottoscritto il 30 ed il 31 dicembre 2014”.

Il dipartimento per lo sviluppo e la coesione economica informa che nella stessa DGR, la giunta ha deliberato di confermare, in ogni caso, la rilevanza e la strategicità dell’intervento in questione ai fini del finanziamento, in via successiva, nell’ambito della programmazione unitaria 2014-2020. Per quanto riguarda, poi il secondo stralcio del primo lotto Mercato San Severino -Fratte, l’ANAS ha fatto presente che l’intervento è previsto nella propria programmazione degli investimenti tra le opere prioritarie da avviare nel prossimo futuro, non appena disponibili le necessarie risorse finanziarie”. Il circolo Sel in una nota ha spiegato: “La risposta del Ministero delle Infrastrutture, certifica, qualora ce ne fosse ancora bisogno, l’inadeguatezza amministrativa e programmatica della Regione Campania , la reiterata superficialità e dolosa discriminazione verso l’Irpinia e le zone interne”.

Una delle arterie stradali più importanti d’Italia attualmente in condizioni assolutamente inidonee per garantire scorrevolezza e sicurezza può aspettare tranquillamente l’ingorgo delle pastoie burocratiche ed incapacità amministrative, la speculare inettitudine della Regione Campania e dell’Anas. In tutto questo dobbiamo registrare anche l’assordante silenzio dei consiglieri regionali Irpini”.

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