“Rabbia, non stupore, nello scoprire lavoratori sotto pagati, in regime di capolarato nel PIP di Domicella”

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“Rabbia, non stupore, nello scoprire lavoratori sotto pagati, in regime di capolarato nel PIP di Domicella”. Così la segreteria confederale della Cgil Avellino interviene e nella nota stigmatizza l’aumento di lavoro irregolare (grigio), lavoro nero e di violazioni in tema di sicurezza e rilanciando l’attività coordinata prevista dal Protocollo Sicurezza Formazione Legalità con Prefettura.

L’ultima, meritoria, azione delle forze dell’ordine disposta dal Procuratore Airoma, che ha portato alla sospensione di un’attività manifatturiera nel PIP di Domicella è di fatto la punta dell’iceberg perché tantissime sojo le criticità che avveriamo, che ci vengono segnalate ma senza che ci danno tutte le coordinate per poter proseguire con azioni di denuncia agli organi preposti o anche per provare a istruire un’azione vertenziale e conflittuale per risolvere le criticità.

I settori maggiormente interessati restano le piccole e medie imprese dei settori agricoli e alimentare complice la forte stagionalità, così il commercio, i servizi logistica, sevizi alle persone e tessile conciario, questo è il quadro che emerge dall’analisi delle sollecitazioni fatte alle nostre strutture di Tutele Individuali ovvero Ufficio Vertenze e legale, Patronato INCA e categorie Cgil, che poi sono sovrapponibili ai dati dell’Ispettorato del lavoro e della task force che ha operato sino all’anno scorso sotto la guida della Prefettura istituita grazie al Protocollo siglato dai sindacati con Prefettura di Avellino e tutti gli Enti di controllo quali Ispettorato del Lavoro, INPs, Asl, Inail, ma questa struttura di coordinamento, da alcuni mesi è stata messa da parte, così l’ultima azione è utile per sollecitare la Prefetta a riprendere il Protocollo sulla Sicurezza, Formazione Informazione di Prevenzione. Lo sfruttamento lavorativo e il caporalato sono una piaghe che vanno perseguite ed estirpate, le azioni che si erano si erano messe in campo con il Protocollo Prefettizio non sono stati una perdita di tempo ma un forte segnale di collaborazione interforze e di affermazione della legalità nel mondo del lavoro. L’illegalità che si diffonde nel mondo del Lavoro priva di tutele e garanzie cittadine/i lavoratrici e lavoratori, che diventano sempre più fragili, ricattabili e lontani dal mercato del lavoro.

Per questo chiediamo maggiori controlli, potenziare le norme che aumentino la regolarizzazione e azioni che mirino ad innalzare la cultura del lavoro regolare e non le deregolamentazioni dei Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro, le condizioni di lavoro e qualità del lavoro sono il faro per veri livelli di garanzia di salute e sicurezza e che vanno considerati di uno stesso problema. Precarietà e sfruttamento significano ricattabilità, dove la salute e sicurezza viene messa in secondo piano rispetto alla conservazione dell’impiego, anche per avere la cittadinanza o possibilità di restare in Italia. La nota continua. È quindi inderogabile e necessario aumentare da un lato le azioni di prevenzione ma anche quelle di vigilanza; per questo è necessario aumentare il numero degli operatori addetti ai controlli sui luoghi di lavoro, coordinarli come abbiamo attuato con il Protocollo di Sicurezza e Legalità.

Per questo, inoltre, come Cgil Avellino, pensiamo che i 5 Referendum sul Lavoro Dignitoso, Libero e Sicuro, unitamente con quello per la cittadinanza sono uno strumento straordinariamente utile per mettere in campo azioni incisive immediate per Sicurezza, Dignità e Legalità. Il Voto è la Partecipazione sono la Rivolta utile per combattere i soprusi di qualsiasi genere nel mondo del lavoro.