Quindici, sconto di pena per il boss Graziano: scarcerazione più vicina

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QUINDICI- Potrebbe ridursi notevolmente il giorno dell’apertura delle porte del carcere di Tempio Pausania per il boss Adriano Sebastiano Graziano, detenuto da più di un anno per scontare la condanna a dieci anni di reclusione per essere stato tra il 2007 e il 2008 alla guida del clan Graziano, che avrebbe riorganizzato dopo la sua scarcerazione.

A qualche giorno dall’assoluzione bis dall’accusa di aver guidato il clan all’assalto dei fondi post frana nel territorio di Sarno (in Appello era stato condannato a sei anni) la difesa del cinquantenne, il penalista Raffaele Bizzarro, è riuscita ad ottenere dai magistrati della VI Sezione della Corte di Appello di Napoli un’ulteriore decurtazione della condanna da scontare per Graziano.

I giudici hanno, infatti, riconosciuto la continuazione tra il reato più grave, quello di capo promotore del clan Graziano (per cui dopo la sentenza di Cassazione Graziano si era costituito presso il carcere di Rebibbia) e due condanne ricevute per fatti legati allo stesso periodo e alla stessa associazione che avrebbe guidato.

Otto mesi per la condanna rimediata a seguito dell’arresto avvenuto in un outlet di Valmontone nel 2008, quella per i documenti falsi intestati ad un soggetto di Moschiano che aveva nella sua disponibilità “o professore” e due anni e otto mesi invece per la condanna di armi rimediata a seguito delle propalazioni del collaboratore di giustizia Felice Graziano e di suo fratello Biagio, quella per la cessione di un kalashnikov (in realtà mai rinvenuto) per cui a Graziano erano stati inflitti quattro anni e otto mesi di reclusione.

Tutto fa presagire che l’ultimo conto con la giustizia per Graziano ( che non solo aveva ottenuto anche la revoca della sorveglianza speciale di ps ma non era stato coinvolto nell’ultimo blitz contro il clan del 2019, dove erano invece in campo per rifondare il gruppo i cugini e il cognato) stia quasi per essere definitivamente scontato. E la sua potrebbe non essere l’unica scarcerazione “eccellente” nella famiglia quindicese.