Questione stadio, il grido d’allarme di Taccone: “Rischiamo una figuraccia in Europa”

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Una montagna russa impazzita con stati d’animo diametralmente opposti che si alternano da una settimana all’altra. E’ la questione “Partenio-Lombardi”, un vero tormento per l’Avellino, per i suoi tifosi ma in primis per Walter Taccone. Il patron del club biancoverde non ne ha fatto mistero ieri sera, prima e durante la presentazione delle divise ufficiali, ai microfoni dei cronisti e a quello di Gianluca Di Marzio sul palco del Campo Coni.

“Rischiamo di perdere l’amichevole con l’Espanyol, sarebbe una figuraccia a livello europeo” è stata la frase emblematica in antitesi con lo spirito dei festeggiamenti biancoverdi ed in netta controtendenza rispetto allo spirito di una settimana. Martedì scorso infatti Taccone aveva manifestato ottimismo in Piazza del Popolo all’esito dell’incontro con il sindaco Paolo Foti. “La partita con l’Espanyol non è a rischio – aveva dichiarato – ho bisogno dell’autorizzazione del Comune che si sta attivando in tal senso e in tempi brevi trasmetterà la documentazione necessaria alla Prefettura”.

Senza l’autorizzazione ad effettuare i lavori allo stadio, l’Avellino non potrà inoltrare alla Commissione Provinciale di Vigilanza sui Locali di Pubblico Spettacolo il progetto per l’eliminazione del fenomeno della carbonatazione, opera che richiede dai 4 ai 6 mesi di tempo e non impattante sullo svolgimento delle manifestazioni sportive. Se i tecnici del Comune di Avellino non producono la delibera con il provvedimento che autorizza l’Avellino ad eseguire i lavori, la Commissione non può approvare il progetto (gli altri tre progetti, al momento non prioritari, riguardano la riapertura della Curva Nord, il Partenio B e la Tribuna Montevergine).

“Sono disponibile ad andare incontro alle esigenze della pubblica amministrazione che però deve darsi da fare – ha spiegato Taccone – Abbiamo già sostenuto ingenti spese per l’amichevole con l’Espanyol. Se saltasse sarebbe un suicidio per noi. Si cerchi di condurre in porto questa benedetta autorizzazione. Il sindaco fornisca tempi indicativi da rispettare in toto”.

Il sindaco di Avellino Paolo Foti alla presentazione dellU.S. Avellino
Il sindaco di Avellino Paolo Foti alla presentazione dell’U.S. Avellino

Il quadro ottimistico della scorsa settimana è stato letteralmente scompaginato dal rallentamento che l’iter burocratico ha subito proprio nella giornata di ieri. Dal palco dell’evento che ha sancito il ritorno dell’U.S. Avellino 1912 attraverso il logo sulle divise ufficiali, Taccone ha rinnovato l’appello al primo cittadino Paolo Foti che nei prossimi giorni cercherà di dare un ulteriore input all’apparato tecnico che dovrà partorire la delibera.

Intanto l’Avellino ha iniziato la stagione 2015/2016 con i migliori propositi tecnici, ma non certamente strutturali, dal momento che è costretto ad allenarsi a porte chiuse al “Partenio-Lombardi”. Un modus operandi che non appartiene ai dettami di Attilio Tesser, abituato a lavorare con il pubblico sugli spalti con al massimo la seduta di rifinitura off limits per stampa e tifosi.

Il serio rischio di dover depennare dal calendario delle amichevoli il secondo Memorial “Nicola Taccone” con l’Espanyol ha convinto inoltre la dirigenza a mandare in scena la presentazione della squadra, prevista inizialmente per il test di lusso del 29 luglio contro la formazione iberica.

E sullo sfondo avanza il timore sull’agibilità (nei giorni scorsi la Questura di Avellino ha diffidato la società biancoverde dal mettere in vendita i tagliandi per il match con gli spagnoli), parola che nessuno vuole pronunciare ma rischia di rovinare i programmi ambiziosi di Walter Taccone.

 

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