“La verità è scritta nei fatti, basta volerla leggere. Rispetto alla questione Asi, è sufficiente andare a verificare cosa c’era scritto nel programma elettorale con il quale ci presentammo cinque anni fa per scoprire che l’Amministrazione Vignola ha mantenuto alla lettera tutti gli impegni presi con la cittadinanza: dicemmo con chiarezza che non avremmo cercato lo scontro con l’Asi ma avremmo lavorato per contare di più nell’Asi per soddisfare gli interessi di Solofra. Dicemmo che avremmo agito in totale autonomia, senza condizionamenti, ed è quello che abbiamo fatto quando, per fare solo un esempio, abbiamo deciso di bypassare l’Asi ricorrendo al Decreto Sviluppo per concedere l’autorizzazione per la parafarmacia all’ingresso dello svincolo autostradale” – a fare il punto della situazione della vicenda, è il sindaco di Solofra Michele Vignola.
“Ma torniamo alla verità – prosegue il sindaco – la mia amministrazione ha ottenuto in questi anni quello che nessuno aveva mai ottenuto prima: in primo luogo il regolamento sui frazionamenti degli opifici industriali, quindi la delibera del Consiglio generale che ci ha consentito di integrate nel nuovo piano urbanistico l’area Ex Map e l’area Ex Iuliani, due comparti fondamentali che diventeranno aree dedicate ai servizi, al commercio e al terziario. In terza battuta, abbiamo ottenuto la Concessione gratuita al Comune di Solofra della rete acquedottistica industriale che l’Asi costruì con i soldi della Cassa per il Mezzogiorno, dunque la sigla del protocollo d’intesa per l’ammodernamento dell’area industriale, che verrà finanziato con la nuova programmazione”.
“Certo – prosegue – volevamo il frazionamento non solo degli opifici ma anche dei lotti, e volevamo il cambio di destinazione d’uso. Ma se questi risultati non sono ancora arrivati è solo per una questione di tempi ed oggi diciamo con grande chiarezza che pretenderemo dall’Asi fatti concreti, in ragione degli impegni già presi, in tempi strettissimi. Entro il primo anno del nuovo ciclo amministrativo dovremo ottenere entrambi gli obiettivi, se questo non dovesse essere allora prenderemo in considerazione anche l’ipotesi di uscire dal Consorzio. Ma lo diciamo ben a riparo da qualsiasi tentazione demagogica, perché ciò che nessuno dice è che nel momento in cui dovessimo decidere di uscire dall’Asi potremmo trovarci nella condizione di dover pagare, in quota parte, i debiti del Consorzio. Debiti che finirebbero con il gravare sulle spalle dei cittadini solofrani. È una eventualità che potremmo anche immaginare di eludere, visto e considerato che l’Asi non ha più alcun ruolo sul territorio in termini di servizi, visto e considerato che la maggior pare dei lotti sono assegnati, le infrastrutture realizzate, e che anche le aree dismesse non sono state recuperate e messe all’asta dal Consorzio. Ma resta un’incognita”.
“Il nostro è un disegno chiaro – conclude – fondato sulla concretezza dei risultati già ottenuti, risultati che mai nessuno aveva ottenuto prima di noi. Per quello che ci riguarda l’area industriale di Solofra dovrà essere gestita esclusivamente dal Codeso, la cui adesione deve tornare ad essere obbligatoria. Questo obiettivo è funzionale al nostro disegno, come dicevo, se è vero come è vero che il Comune di Solofra sta cedendo le proprie quote all’interno del Codeso per uscirne, se è vero come è vero che da sempre sosteniamo la necessità di affidarne la gestione della rete fognaria e dell’impianto di depurazione”.