“Questa è istigazione all’odio. Intervenga il Prefetto”, opposizione all’attacco di Ciampi

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Marco Imbimbo – Esposti al pubblico ludibrio e la minaccia di cartelloni 6×3 con i loro volti. I consiglieri comunali finiti  al centro delle minacce del sindaco Ciampi non restano in silenzio. Questa mattina, i firmatari della pregiudiziale che ha evitato l’approvazione di un atto illegittimo (la variazione di bilancio sul Ferragosto), hanno tenuto una conferenza stampa a Piazza del Popolo, davanti all’ingresso del Comune, perché «il segretario generale ci ha negato l’utilizzo dell’Aula consiliare», denunciano Nello Pizza, Stefano La Verde, Nadia Arace, Nicola Giordano, Modestino Verrengia, Dino Preziosi, Lino Pericolo, Alberto Bilotta.

A finire al centro delle accuse è quel post comparso ieri sera sulla pagina facebook del primo cittadino, Vincenzo Ciampi, dal titolo “CHI HA DETTO NO AL FERRAGOSTO AVELLINESE”, in cui si fanno i nomi di chi ha votato a favore della pregiudiziale presentata “per capriccio politico” secondo il sindaco che accusa i consiglieri di voler far saltare il Ferragosto, ma annuncia anche: «Faremo girare per la città dei 6×3 con le facce e con i nomi dei consiglieri che hanno privato Avellino della sua festa storica».

Gli otto consiglieri chiamati in causa non sono rimasti indifferenti, decidendo di rispondere punto per punto a quelle accuse che considerano alla stregua dell’incitamento all’odio. «Ciampi ha messo al pubblico ludibrio noi consiglieri – tuona Nello Pizza, capogruppo di “Avellino è Popolare” – eppure abbiamo semplicemente esercitato un nostro diritto votando per una pregiudiziale che ha ottenuto la maggioranza in Consiglio. Invece ci ritroviamo esposti al pubblico ludibrio, con il sindaco che annuncia iniziative contro di noi. Ci sono tutti gli estremi di reato, valuteremo la possibilità di presentare una denuncia contro il post del sindaco, che lo devo intendere come messaggio suo ufficiale».

Pizza invita il Prefetto ad adottare le misure necessarie di fronte a «un fatto gravissimo, addirittura il sindaco minaccia di mettere le nostre facce su cartelloni 6×3. Tra l’altro le nostre facce sono già conosciute».  Quanto accaduto ieri su facebook con quel post pubblicato dal sindaco, però, rientrerebbe in un più complessivo «clima pesante e difficile per la città di Avellino. Nel corso del Consiglio comunale di ieri, il consigliere Giordano è stato minacciato da una persona presente tra il pubblico».

Dino Preziosi, capogruppo di “La svolta inizia da te”, si dice «indignato dall’atteggiamento non democratico di Ciampi. Abbiamo chiesto una capigruppo ad horas, il presidente Maggio riporti tutto nella legalità». Il comportamento del sindaco Ciampi viene definito come «un enorme scivolone – aggiunge Preziosi. Quanto fatto e detto da lui è altamente offensivo». Ma Preziosi entra nel merito della vicenda e di quella variazione di bilancio per il Ferragosto che era stata definita come “urgente”. «Al posto del sindaco, invece di pensare a queste cose, mi preoccuperei del reddito di cittadinanza promesso in campagna elettorale e su cui hanno preso i voti. Le urgenze sono altre, come Quattrograne invasa dal fango». Preziosi invita Ciampi a ritornare sui suoi passi e «non offendere nessuno», ma annuncia anche: «Da oggi in poi convocheremo incontri a Piazza Libertà mettendo, noi, alla gogna chi commette errori o non mantiene le promesse».

Particolarmente indignata è anche Nadia Arace (Si Può), che ieri ha letto la pregiudiziale in Aula e che da Ciampi è stata sbeffeggiata per aver preso il 3% alle elezioni. «Siamo stati democraticamente eletti e il ruolo del consigliere è quello di controllo. Quanto fatto dal sindaco rappresenta un atto grave. Ha affidato la sua amarezza ai social, ma senza dire la verità. Noi non abbiamo presentato una pregiudiziale per bloccare il Ferragosto, ma perché l’atto era illegittimo. Ciampi avrebbe dovuto spiegare perché ieri non ha voluto ritirare la pratica per portarla in Giunta e approvare l’atto. Inoltre Ciampi spieghi ai consiglieri che avrebbero votato la variazione, perché voleva esporli a un rischio patrimoniale». Nelle parole del primo cittadino, la consigliera Arace vede tutti gli elementi «dell’istigazione all’odio e all’intolleranza, tutto ciò ricorda il clima di un periodo buio della democrazia italiana».

L’invito a Ciampi è a chiedere scusa, ma anche a ricordarsi che «il Consiglio comunale è sovrano e non lo può svuotare di senso per parlare alla pancia delle persone». Inoltre ribadisce: «L’atto portato in Aula era illegittimo, invece la nostra pregiudiziale no e infatti è stata approvata. Parlano di cambiamento, ma portano in Aula atti incompleti. Ci vedo solo sciatteria amministrativa».

Stefano La Verde (Pd) parla di fatto inaudito. Lui che può vantare una lunga esperienza in Consiglio Comunale, ammette: «Non ho mai assistito a una cosa del genere, con dei consiglieri messi alla gogna. Noi siamo stati legittimati dai cittadini a stare a in Aula, invece lui istiga le persone contro chi non ha fatto votare un atto illegittimo. Credo ci siano tutti gli estremo di reato».

Il consigliere La Verde, inoltre, svela un retroscena del consiglio di ieri che ha come protagonisti lui e il sindaco Ciampi: «L’avevo invitato a convocare una giunta ad horas per approvare la variazione, dandogli la mia parola che poi l’avrei votata in Aula. Ma lui ha risposto che non aveva tempo. Ciampi si deve ricordare che è un sindaco della Repubblica italiana e, come tutti i cittadini, è tenuto a rispettare le regole democratiche. Io sono un uomo rispettoso delle leggi e non accetterò più offese e illazioni da chicchessia, soprattutto da un sindaco che dovrebbe rispettare tutti i cittadini, ma che non lo fa».

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  1. […] “In merito alla “querelle” venutasi a creare tra il Sindaco ed alcuni consiglieri successivamente all’ultimo Consiglio Comunale, ritengo opportuno invitare tutti ad abbassare i toni del dibattito politico”. Il presidente dell’Assise cittadina, Ugo Maggio, interviene sullo scambio di accuse tra il sindaco Ciampi e alcuni consiglieri comunali d’opposizione. […]

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