Quello che si diranno Foti e Preziosi…

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Pasquale Manganiello –  Domani mattina Dino Preziosi incontrerà Paolo Foti a Palazzo di Città per tentare di definire l’accordo dei “cento giorni”. Abbiamo immaginato, in modo ironico, quello che i due si diranno, ipotizzando una possibile comunione d’intenti sull’idea innestata dal consigliere d’opposizione in Consiglio Comunale.

Ciao Paolo.

Ciao Dino.

Saltiamo i convenevoli. Cambiamo la Giunta, cento giorni  e poi tu dimetti. Siamo d’accordo?

Dino, io ti verrei pure incontro. Ma in 100 giorni i nuovi assessori non riescono a trovare neanche la loro stanza in Comune. E poi a che serve cambiare assessore per un paio di mesi? Chi accetterebbe?

Paolo, troppe domande. Una cosa alla volta. Innanzitutto dobbiamo intercettare i fondi europei, altrimenti chi viene dopo di te potrà soltanto aprire e chiudere i cinema.

Questa l’ho già sentita.

Si, infatti. E’ buona quindi me la gioco spesso.

Allora facciamo una cosa: cambiamo solo un assessore, quello che si occupa dei fondi europei.

Non si può fare.

Perché?

Ci vuole discontinuità.

Ah, ora la chiamano così?

Paolo bisogna cambiarne almeno cinque.

E li cambiamo. Qual è il problema? Quanti ne ho già fatti di rimpasti? Ho perso il conto.

Poi a gennaio ti dovresti dimettere e andiamo al voto in primavera.

Dino, mi meraviglio di te. Ma fino a gennaio sai quante cose possono succedere?

Che vuoi dire?

Mettiamo che questi assessori sono bravi… capisci a me…

Dimmi dimmi…

Io un paio di cantieri li devo chiudere…qualche fondo come dici tu lo possiamo intercettare… poi gli avellinesi, come tutti gli italiani, hanno la memoria corta. Insomma facciamo quest’accordo, poi a gennaio si vede.

Paolo, abbiamo 17 firme per sfiduciarti. Se lo dobbiamo fare lo facciamo.

Dino, credimi, non sono mai stato così tranquillo in questi tre anni e mezzo come lo sono ora. Il problema è che prima mi agitavo troppo. Sfuriate con i giornalisti, urla a Palazzo di città, sms confidenziali: ora niente di tutto questo. Come vedi alla fine si va avanti e…resti tra me e te…alcuni di quelli che hanno firmato i documenti a casa non ci vogliono andare. E non ci andranno. Quindi facciamo questa nuova Giunta insieme e tiriamo a campare fino al 2018.

A gennaio non voglio saperne nulla. Io la proposta l’ho fatta ora, poi saranno i tuoi consiglieri a prendersi la responsabilità di andare avanti. Che figura ci faccio?

Ma non ti preoccupare! I consiglieri sono gli ultimi dei miei problemi.

E che dico ai giornalisti che aspettano qui fuori?

Dì loro tranquillamente che a gennaio mi dimetto. Tanto ormai sono abituati…

A cosa?

Al fatto che poi non lo faccio.

Ah.

E poi dì che abbiamo a cuore le sorti di Avellino e che stiamo lavorando per la città…

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