“Solofra Presente. Famiglia Vietri. Biancoverde nel cuore sin dalla nascita”. Uno striscione che ha fatto il giro dell’Italia. La famiglia Vietri di Solofra, che lo ha realizzato più di venti anni fa, dopo la retrocessione dell’Avellino dalla A alla Serie B, lo custodisce accuratamente, come un vessillo prezioso, pregiato. “E’ uno stendardo dal profondo valore affettivo – dichiara Luigi Vietri, uno dei componenti della famiglia solofrana -. Mio padre lo fece riprodurre nel lontano 1989, dopo il declassamento dei lupi in cadetteria. E’ stato lui a trasmetterci l’amore verso questi colori, per questa squadra di calcio. Dopo anni di Curva Sud, siamo fieri ed orgogliosi, oggi, di esporlo nella Tribuna Terminio del “Partenio – Lombardi”. Ed ovviamente in trasferta, quando maciniamo chilometri per seguire le sorti del nostro amato Avellino”. Una squadra di provincia che, in quattro anni, è salita dalla umiliante Serie D al calcio che conta: “Oggi come oggi, investire nel pallone non è cosa facile – ammette il tifoso -. La dirigenza biancoverde è stata di parola: aveva promesso di portarci nuovamente in alto. E così è stato. Abbiamo una società seria, chiara, verso la quale – personalmente – nutro la massima fiducia”. “Approvo l’operato del Direttore Sportivo Enzo De Vito che, nonostante la giovane età, ha allestito una squadra tecnica e competitiva. Ha avuto l’abilità di scovare talenti come Massimo, Arini e lo stesso Zappacosta, che è un vero artista sulla fascia destra. Per lui, la convocazione in Nazionale Under 21 deve rappresentare un punto di partenza”. Ma sull’Avellino al completo ed il suo timoniere, Vietri precisa: “Sicuramente manca ancora qualcosa anche se, per il momento, la squadra sta giocando bene. Se dovesse occorrere qualche intervento sono sicuro che a gennaio la dirigenza correrà ai ripari. Quanto a Rastelli credo sia un bravo allenatore. Ha impostato un nuovo modulo di gioco attraverso il quale i calciatori si esprimono al meglio ed un clima familiare che non può che giovare al gruppo”. “Vorrei vedere Galabinov giocare da titolare al fianco di Castaldo – ammette -. Confido molto nello sblocco dell’attaccante bulgaro, che è una prima punta ed ha caratteristiche fisiche davvero lodevoli. A Lanciano è andato vicinissimo al gol ed ha dimostrato di possedere maestosità e prestigio in avanti”. Sul campionato cadetto e sull’obiettivo della dirigenza conclude: “Il campionato è estenuante e soprattutto imprevedibile. Se l’Avellino giocherà, partita dopo partita, con grinta e determinazione si salverà ad occhi chiusi giocandosela, tranquillamente, anche con squadre superiori, di livelli più alti”.