Quella volta che Dario Fo si esibì ad Avellino: la città, la difesa del territorio irpino

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Quella volta che Dario Fo si esibì ad Avellino.

Era la fine dell’estate del 2008, in Alta Irpinia si combatteva la battaglia a difesa del Formicoso mentre la città capoluogo era in piena trasformazione urbanistica sotto l’amministrazione di Pino Galasso.

Era l’inizio di settembre quando il Premio Nobel per la letteratura fece capolino ad Avellino e precisamente al Teatro Carlo Gesualdo nell’ambito della rassegna “Arte&Arte”, ideata dall’assessorato alla Cultura del Comune di Avellino.

“Bisogna evitare che l’ Irpinia diventi una pattumiera”, ricordò Dario Fo, tenendo stretta in mano la lettera del comitato contro la discarica “Nessuno tocchi il Formicoso”, supportato anche dal cantautore Vinicio Capossela.

“Non è solo un discorso sull’arte – disse Fo – ci sono delle cose che affiorano nel tempo, come le tematiche ambientali, che hanno a che fare con le lotte che ci sono in ballo adesso. Ormai è in gioco la salute fisica della Terra, si lotta per evitare di trasformare in una pattumiera anche questa zona, che è un luogo di una bellezza fisica straordinaria. Cercare di ridurla a cloaca non va bene”.

E ancora: “Avellino ha una storia parallela a quella napoletana: la vedo ben tenuta, le strade, i palazzi. Stanno usando bene i denari che hanno avuto dalla Comunità europea, dovrebbe essere così anche a Napoli”.