Avellino, quando Rastelli disse: “Voglio il Cagliari”. La cronistoria dello strappo di giugno

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La ricostruzione, i retroscena e le reazioni dei protagonisti durante le febbrili giornate che segnarono la separazione tra l’Avellino e Massimo Rastelli.

L’addio all’improvviso. La sfida con il Cagliari riapre la ferita che Rastelli procurò all’Avellino tre mesi fa al culmine dell’esaltante cavalcata play-off. Prima l’accordo con la dirigenza biancoverde sul rinnovo, poi la corte del Cagliari ed infine l’inevitabile rottura che ha archiviato un ciclo di crescita tecnica che ha contribuito alla riaffermazione dei lupi sul palcoscenico della cadetteria.

Venerdì 5 giugno – A tre giorni dalla beffa di Bologna, Massimo Rastelli incontra la dirigenza dell’Avellino: il direttore generale Massimiliano Taccone propone al tecnico il prolungamento triennale del contratto in scadenza nel 2016. Le parti concordano un aggiornamento a lunedì.

Massimo Rastelli e David Dei al termine dellimpresa sfiorata a Bologna
Massimo Rastelli e David Dei al termine dell’impresa sfiorata a Bologna

Lunedì 8 giugno – Come stabilito, in mattinata Rastelli torna ad Avellino per discutere la proposta di rinnovo. C’è la fumata bianca per il prolungamento del rapporto con adeguamento economico per tutti i componenti dello staff tecnico (il vice Dario Rossi, il preparatore atletico Fabio Esposito e l’allenatore dei portieri David Dei). L’accordo di massima è suggellato da una stretta di mano che il presidente Walter Taccone chiamerà in causa nei giorni a seguire. I collaboratori di Rastelli sono assenti, pertanto sono rimandate le firme sui contratti che la segreteria del club prepara già nel pomeriggio. Il tecnico di Torre del Greco vorrebbe firmare col suo staff già il giorno successivo, ma la famiglia Taccone, per impegni familiari, dà appuntamento a tutti a mercoledì. Nell’attesa, l’allenatore dei lupi mette nero su bianco su una sorta di pre-contratto. Nella tarda serata l’inizio della fine: il patron del Cagliari Tommaso Giulini telefona Rastelli sondando la sua disponibilità per un incontro informale.

Martedì 9 giugno – “Rastelli ha firmato un pezzo di carta e mi ha dato la mano” garantisce nella tarda mattinata Walter Taccone a margine di un vertice al Comune di Avellino, ma non sa che la sveglia di Rastelli è suonata presto per prendere il primo treno in direzione Milano. Qui incontra Giulini e il direttore sportivo Stefano Capozucca. Il massimo dirigente rossoblu impiega poco tempo per capire e designa Rastelli come prossimo allenatore del suo Cagliari. Tra loro però c’è l’ostacolo del contratto in essere con l’Avellino che viene informato nel pomeriggio da Rastelli. Il condottiero di tante battaglie in panchina chiede alla società biancoverde di poterlo liberare per andare in Sardegna. Taccone e i suoi collaboratori cadono dalle nuvole alla vigilia della firma dei contratti in sede, ma capiscono che l’era Rastelli è al capolinea e guardano oltre: un intermediario in serata stabilisce un contatto con Attilio Tesser intento a godersi la finale play-off tra Bologna e Pescara.

Walter Taccone Avellino Calcio
Walter Taccone, all’esterno del suo studio in Corso Vittorio Emanuele, promette battaglia sulla vicenda Rastelli

Mercoledì 10 giugno – Al mattino arrivano le prime reazioni da parte della dirigenza irpina riunita in blocco in Corso Vittorio Emanuele. E’ l’inizio del braccio di ferro. Taccone, che avrebbe dovuto ricevere Rastelli e il suo staff per ratificare i rinnovi, è sul piede di guerra: “Rastelli non va da nessuna parte. Starà un anno senza allenare. Non abbiamo nessuna intenzione di riceverlo”. Ed infatti Rastelli non parte da Scafati restando in attesa di notizie. Viene inoltre annullata la conferenza stampa di annuncio del rinnovo prevista per il pomeriggio. Intanto Enzo De Vito firma il prolungamento fino al 2018 e chiama Tesser raggiungendo un’intesa sulla parola telefonicamente. L’ex tecnico della Ternana è virtualmente il nuovo allenatore dell’Avellino. Nel pomeriggio il summit decisivo a Napoli con lo stesso De Vito ed il dg Taccone: contratto di un anno con opzione del secondo in base a determinati obiettivi per l’artefice del miracolo Novara.

Giovedì 11 giugno – La rescissione non arriva e il Cagliari mostra i primi segni di nervosismo. Rastelli, dal canto suo, vorrebbe fare luce sull’intera vicenda convocando una conferenza stampa. Al Green Park Hotel di Mercogliano è tutto pronto per il primo pomeriggio ma l’uscita pubblica – dal momento che Rastelli è ancora un tesserato dell’Avellino sottoposto ad un regolamento interno – necessita del nulla osta che la società non concede dal momento che non è stata interpellata per la sua organizzazione.

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Massimo Rastelli ed il suo staff accolti all’aeroporto di Cagliari-Elmas

Venerdì 12 giugno – Patron Taccone vola a Milano per partecipare con alcuni calciatori ad un evento di promozione del territorio a Piazza Irpinia presso l’Expo 2015. Allo stadio “Partenio-Lombardi” invece Taccone junior e De Vito incontrano Rastelli all’ora di pranzo: è la fine della sua era in biancoverde dopo tre stagioni. Poco dopo, l’Avellino ufficializza la risoluzione del contratto, mentre il Cagliari ne annuncia l’ingaggio per i tre anni successivi. Rastelli vola in Sardegna atterrando alle 18:40 con i suoi collaboratori all’aeroporto di Elmas.

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Attilio Tesser con i dirigenti dell’Avellino nel giorno della sua presentazione

Sabato 13 giugno – L’Avellino ufficializza Tesser presentato alle 11 alla presenza dei massimi esponenti dirigenziali del club biancoverde. A muso duro contro Rastelli il presidente Taccone: “Ho avuto la fortuna di non aver partecipato all’incontro di ieri per altri impegni. Auguro a Rastelli di fare bene a Cagliari. Lo affronteremo a viso aperto sul campo. Cercherò di vincere la partita col Cagliari che diventa per me un obiettivo fondamentale. Ritengo che Avellino non abbia nulla in meno del club rossoblu”. Più diplomatico il dg Massimiliano Taccone: “Il mister ci ha sempre detto che avrebbe preso in considerazione una chiamata dalla Serie A ed un fatto assolutamente legittimo per un discorso di ambizioni. Il modo in cui è andato via fa male. Sarà difficile ricucire lo strappo, c’è grande delusione. Lo ringrazio a prescindere da tutto”. Alle 12 la presentazione di Rastelli a Cagliari con una discordanza sulla “clausola di addio” verbale: “L’Avellino era al corrente del fatto che sarei andato via in caso di una proposta proveniente dalla Serie A o comunque irrinunciabile da punto di vista professionale. Quella del Cagliari per me è irrinunciabile. E’ il massimo che mi potesse capitare”.

 

 

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