Renato Spiniello – “Voglio in primis ringraziare i tanti cittadini che ci hanno scelti: 8mila alle Europee e più di 3mila alle Amministrative. Purtroppo le loro ammucchiate hanno funzionato. E’ stata un’elezione condizionata dalle tante liste presenti, noi invece siamo un gruppo di persone semplici che avevano grande volontà di portare avanti un programma. Certo questo voto ballerino nello medesimo giorno dovrebbe farci riflettere”.
Il day after lo scrutinio tocca a Ferdinando Picariello, candidato sindaco della lista pentastellata, insieme al neo eletto consigliere Massimo Mingarelli, all’ex assessore Rita Sciscio e alla candidata Adele Iannaccone, analizzare il risultato delle urne che premia Luca Cipriano e Gianluca Festa. “Presentare così tante liste – spiega Picariello – non è segno di rispetto nei confronti dell’elettorato. Ovviamente non incolpo il cittadino, abbiamo pagato il calo a livello nazionale e inoltre molte persone non credo abbiano compreso il nostro operato nei 90 giorni di amministrazione e il fatto che siamo stati defenestrati da altre forze politiche e non sfiduciati dal popolo”.
Picariello ritorna anche sull’eventuale apertura alle liste civiche, paventata dal capo politico dei 5 Stelle Luigi Di Maio all’indomani della sconfitta in Abruzzo. “Sarebbe il caso di accelerare questi processi – commenta – con coalizioni civiche autentiche ci sarebbe stata maggiore partecipazione e forse non avremmo avuto questo risultato. Una sola lista ci pregiudica, è difficile reggere in un campo di calcio 5 contro 11”.
In vista del turno di ballottaggio, i pentastellati non fanno alcuna preclusione, purché “si ragioni sui programmi”. “Un’amministrazione – aggiunge Picariello – non deve essere di parte ma fare gli interessi della città. I nostri 4mila elettori vanno rispettati e nel nostro programma ci sono ottimi punti che possono essere realizzati anche da altre amministrazioni. Inviti al voto da parte nostra? Non li escludo, ma è chiaro che non costringeremo nessuno”.
Infine un passaggio sulla passata esperienza tra i banchi di Palazzo di Città. “Di sicuro non c’è rammarico per come è andata – chiosa l’ex Vicesindaco – le convergenze si devono sempre trovare sui programmi e non sulle persone. A loro interessavano innanzitutto gli assessorati e questo è qualcosa che non ci appartiene”.