Provinciali, il Pd si spacca ma conserva il simbolo. Popolari su Spagnuolo

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Renato Spiniello – Provinciali, a poche ore dalla deadline di giovedì a mezzogiorno (termine ultimo in cui dovranno essere consegnate a Palazzo Caracciolo le candidature per le elezioni del 31 ottobre), il quadro intorno al centrosinistra resta più frastagliato che mai.

Al netto dei 5 Stelle, che non faranno parte della partita, e con il centrodestra che ha ormai chiuso da tempo il cerchio attorno al sindaco di Avella Domenico Biancardi, supportato anche dal consigliere regionale Vincenzo Alaia e dall’ex deputato Angelo D’Agostino, resta da sciogliere il nodo Pd.

I democrat, infatti, continuano a manifestare i postumi del congresso provinciale, non ritenuto valido da un parte di partito e che porterà molto probabilmente alla presentazione di liste e candidatura separate. I nomi più insistenti per la corsa alla presidenza del parlamentino di Palazzo Caracciolo restano Beniamo Palmieri, sindaco di Montemarano, da una parte, e Stefano Farina, omologo di Teora, dall’altra.

Nel pomeriggio la fumata al vertice del Nazareno, a cui hanno partecipato oltre al responsabile nazionale organizzazione Gianni Dal Moro, l’onorevole Umberto Del Basso De Caro, la Presidente del Consiglio Regionale Rosetta D’Amelio e il segretario provinciale Giuseppe Di Guglielmo, è stata nera.

Questa la nota diramata dalla segreteria di Via Tagliamento. “Oggi al Nazareno abbiamo esposto il percorso messo in campo in queste settimane dalla segreteria provinciale e denunciato il continuo tentativo di delegittimazione messo in atto nei confronti degli organi ufficiali del Partito Democratico di Avellino.

Lavoreremo per garantire, come abbiamo sempre fatto, la massima unità del Pd e la totale condivisione. Non è il momento di inutili e sterili polemiche ma bisogna, invece, strutturare un programma serio e concreto e una lista forte e rappresentativa del Pd che possa essere il cardine di un centrosinistra largo.

Siamo pronti per affrontare questa tornata elettorale con il nostro simbolo, mettendo in gioco la passione, l’impegno e le competenze dei tanti amministratori irpini democratici che possono garantire un futuro concreto alla nostra provincia. Per domani sera è convocata la direzione provinciale del partito che avrà all’ordine del giorno le elezioni provinciali”.

Dunque tutto rimandato a domani, con i Popolari che, invece che restare alla finestra, potrebbero puntare, pur non avendo i numeri, a presentare una propria candidatura su cui aspettare la convergenza dell’ala non critica del partito. Magari seguendo il modello Atripalda, che due anni fa portò all’elezione a sindaco di Giuseppe Spagnuolo. Non è caso il nome che circola con insistenza in queste ore per la corsa alla poltrona di Domenico Gambacorta è proprio quello dell’attuale primo cittadino della Città del Sabato.