Alfredo Picariello – Il d-day delle elezioni provinciali si avvicina. Manca più di un mese a domenica 18 dicembre, quando sindaci e consiglieri comunali saranno chiamati alle urne dalle 8 alle 20 per eleggere il nuovo Presidente ed il nuovo parlamentino di Palazzo Caracciolo, ma ormai la politica irpina è già in fibrallazione. Ovviamente, le grandi manovre sono incentrate in particolare sulla figura apicale che andrà a sostituire l’uscente Domenico Biancardi.
Nel frattempo, anche la macchina burocratica si sta per mettere in moto. Entro lunedì 8 novembre, infatti, è prevista l’adozione del provvedimento di convocazione dei comizi elettorali e sua pubblicazione nel sito internet della Provincia. E la contestuale costituzione dell’Ufficio elettorale, sempre presso la Provincia. Entro il 13 novembre, primo accertamento degli aventi diritto al voto, ai fini del calcolo del numero minimo di sottoscrizioni a corredo delle liste dei candidati e delle candidature a Presidente della Provincia. Entro il 18 novembre, pubblicazione del numero degli aventi diritto al voto al 35° giorno a cura dell’ufficio elettorale costituito presso la Provincia.
Poi, arriva il fine settimana forse più atteso. Sabato 27 e domenica 28, ci sarà la presentazione delle liste di candidati e delle candidature a presidente della Provincia presso l’ufficio elettorale costituito presso la Provincia.
Come detto, i partiti, da dopo le elezioni amministrative di inizio ottobre, stanno cercando di trovare il candidato alla presidenza più consono ed autorevole per loro. I nomi sul tappeto sono ormai noti da tempo: il Pd, in particolare il consigliere regionale Maurizio Petracca (con il placet del vicepresidente della Regione Fulvio Bonavitacola), avrebbe indivuato nel sindaco di Montella, Buonopane, il candidato.
Italia Viva ed il consigliere regionale Enzo Alaia sarebbero propensi a candidare, invece, il sindaco di Candida Picone, attuale vicepresidente della Provincia. Questo “dualismo”, però, porterebbe a spaccare il fronte regionale e l’accordo tra Pd ed Italia Viva. Per questo motivo, il candidato oggi più quotato sul tavolo sembra essere il sindaco di Montoro.
Giaquinto, ovviamente, non conferma né smentisce questa possibilità. “Come sindaci – afferma – possiamo tutti aspirare alla candidatura alla presidenza. Questo, però, è un fatto puramente giuridico. Per le questioni politiche ci sono organismi deputati, partiti, rappresentanti di partiti, che stanno lavorando a trovare intese innanzitutto politiche. In questo momento, dunque, le scelte non toccano a noi”.
“Tutti noi – prosegue – siamo pronti ed onorati della possibiltà di poter essere annoverati tra coloro che possono aspirare alla presidenza. Dopo tanti anni, è anche un segno di stima per il lavoro fin qui effettuato. Ma c’è un passaggio politico che è precedente a tutto”.
Giaquinto, però, è convinto del metodo che dovrebbe essere seguito ed è lo stesso che ha portato, alle scorse elezioni, alla vittoria di Domenico Biancardi. “A Palazzo Caracciolo bisogna operare, lavorare, l’Irpinia è un territorio vasto e molto complesso. La Provincia non è il luogo dove determinare scontri di carattere politico e di forza, la politica serve a tracciare strade come è stato fatto in passato. Credo che abbiamo ben amministrato con Biancardi. Adesso si tratta di continuare un lavoro cercando di non perdere la bussola rispetto a quella che è la funzione stessa della Provincia”.