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Provincia – La Margherita ritira gli assessori e apre la riflessione

Avellino – La Margherita ha ritirato i propri rappresentanti a Palazzo Caracciolo. I quattro assessori: Vincenzo Alaja; Eugenio Salvatore; Giuseppe Di Milia ed Emilio Ruggiero hanno rassegnato le loro dimissioni con una nota inviata alla presidenza dell’amministrazione provinciale. In serata Ruggiero avrebbe deciso di ritirarle. A Di Milia, eletto presidente della Comunità Montana Alta Irpinia dovrebbe succedere proprio l’ex presidente di quell’ente montano, Gaetano Sicuranza, che, a sua volta, si era dimesso dalla guida dopo lo scioglimento del consiglio comunale di Sant’Angelo dei Lombardi, di cui era rappresentante nell’assemblea generale. L’iniziativa era stata programmata da tempo per rispondere alla esigenza del rilancio dell’attività politica del centrosinistra irpino e di quella amministrativa della Provincia. La riflessione che si è aperta questa mattina non potrà prescindere dal ragionamento aperto tra la Margherita e i Ds verso la costituzione del Partito democratico. Spesso il centrosinistra che guida Palazzo Caracciolo ha avvertito segni di stanchezza e di incomprensione che adesso si cercherà di superare dando una spinta all’esecutivo nel suo complesso. Il ragionamento non dovrebbe riguardare soltanto la Margherita, ma i partiti della coalizione a cominciare dalla sinistra radicale che non è più rappresentata dal presidente del consiglio Erminio D’Addesa, in rotta di collisione con il suo partito e prossimo ad approdare ad altra formazione politica. Potrebbe essere chiesto anche all’Udeur di rivedere alcune posizioni interne, soprattutto per le anomalie che sono state registrate al Comune di Avellino. E proprio questa sera il presidente del Consiglio comunale, il diessino Giuseppe Vetrano ha dichiarato, in apertura dell’assemblea, di voler aderire a Sinistra democratica, per evitare il passaggio, non gradito, nel Partito democratico. Insomma, l’iniziativa assunta dalla Margherita non riguarda soltanto la presunta sostituzione di almeno due assessori, ma sollecita una riflessione più ampia intorno al futuro del centrosinistra. Il gruppo consiliare del fiorellino non dovrebbe subire alcun contraccolpo.

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