Le organizzazioni sindacali hanno ripetutamente sollecitato il riassetto della struttura interna della Provincia e, in particolar modo, notevoli pressioni sono arrivate dalla Cgil. Nella nota si evince che “l’Amministrazione Provinciale, a metà del proprio mandato elettorale, sta procedendo ad una rivisitazione della propria organizzazione interna per ridare un nuovo impulso alle esigenze del territorio, dal punto di vista dell’efficienza amministrativa e della risposta gestionale”. Le scelte in atto, però, non convincono la Cgil, secondo cui “non basta fissare dal punto di vista geometrico la definizione della struttura amministrativa dell’Ente”. Secondo la Funzione Pubblica Cgil, il funzionamento della macchina amministrativa ha bisogno di una svolta netta ed è necessario individuare alcune priorità, per dare un reale senso alla riorganizzazione. L’organizzazione sindacale preme particolarmente su tre punti, che possono essere sintetizzati in un unico obiettivo: creare un’organizzazione amministrativa valida e capace, all’altezza dei compiti cui è chiamato l’Ente Provincia. Scendendo nei particolari, il primo nodo da sciogliere è quello relativo alla dirigenza dell’Ente. In merito, la Cgil chiede che si avviino procedure per “l’assunzione di un nucleo dirigenziale stabile e corposo, perché “non è più possibile affidarsi ad incarichi dirigenziali contraddistinti dai caratteri della temporaneità e della instabilità”. La seconda priorità riguarda il conferimento delle posizioni organizzative: in ragione alle scelte che si stanno effettuando, si chiede una maggiore trasparenza ed un controllo più rigoroso sugli affidamenti degli incarichi. La terza riguarda la necessità di definire macro profili da incardinare nelle varie aree di attività, per un utilizzo del personale efficiente e flessibile. Se l’Amministrazione provinciale sceglierà seguendo queste linee guida, la Funzione Pubblica Cgil offrirà ogni possibile contributo costruttivo alla ridefinizione del ruolo e della funzione della macchina amministrativa.