L’incendio dello stabilimento di Manocalzati dello scorso gennaio 2005 la causa scatenante di un’indagine che prenderà come punto di riferimento i comuni afferenti all’area industriale di Pianodardine, e nello specifico: Montefredane, Altavilla, Prata Principato Ultra, Tufo, Cianche, Pratola Serra, Manocalzati per un totale di 20 mila abitanti.
Il metodo dell’indagine sarà quello del ‘caso controllo’: paragonare (il riferimento temporale è quello del quinquennio 2001-2005), in base ai dati ricavati prevalentemente di medici generici, gruppi di cittadini ammalati di quei tipi di tumori -(in particolare leucemie e linfomi) più facilmente messi in relazione dalla letteratura scientifica con gli elementi inquinanti ambientali rilevati dalle indagini (ferma restando la natura multifattoriale delle patologie)- con quelli sani con le stesse caratteristiche in termini di residenza (e cioè in prossimità dell’area industriale). Dunque, verificare storie di residenza, attraverso uno screening dei dati della medicina di base, partendo da un’analisi industriale del territorio secondo la logica di un protocollo già sperimentato a Mantova nell’ambito di una zona altrettanto limitata al fine di definire la presenza di possibili impatti sulla salute umana.
La conferenza stampa è stata anche un modo per riprendere il discorso sulla chiusura delle indagini targate ‘Irm’ che dovrebbero definirsi in maniera più concreta. “L’idea è quella di destinare 650 mila euro del prossimo bilancio -spiega l’assessore Fierro- all’acquisto di una centralina mobile di rilevamento per verificare la portata dell’inquinamento diffuso nella Valle del Sabato”. E ancora, l’invito: “Bisogna esser più incisivi sulle misure di protezione dell’ambiente, occorrono più iniziative coeve”.
“Abbiamo il compito -interviene Roberto Ziccardi- di avere persone e strutture adatte e progettare per la società. Come Asl di Avellino abbiamo idea di costituire veri e propri piani della salute attraverso l’integrazione tra gli enti”.
E il riferimento va a Comuni, Provincia, Regione, Asl, Università e industriali affinché ‘si mettano in campo nuove sinergie e si dia un valore economico all’innovazione istituzionale degli enti impegnati nella tutela della salute della gente’. (Antonietta Miceli)