Avellino – “Da oltre dieci anni viviamo nella precarietà. Non abbiamo assistenza sanitaria, non ci è concesso il congedo neppure per un lutto familiare, non abbiamo diritto alle ferie… etc.etc..”. E’ la denuncia di Silvana Cerrone, delegata della Cisl per quanto riguarda i Lavoratori Socialmente Utili, che questa mattina ha manifestato, insieme ai suoi colleghi, davanti all’ingresso di Palazzo di Città. Erano lì in sit-in, in attesa che il Sindaco Giuseppe Galasso o qualcuno della Giunta li ricevesse. Ma gli impegni amministrativi – era in programma la seduta di Giunta per discutere del nodo dei residenti inerenti al nuovo sistema di sosta con i parcometri – hanno comportato che la delicata vertenza degli Lsu fosse rinviata a data da destinarsi. “Nell’ultimo incontro, tenutosi lo scorso 14 giugno con la Prima Commissione Consiliare congiuntamente con gli assessori Pennetta e Pericolo, ci fu l’impegno di avviare la formazione dei Lavoratori Socialmente Utili: obiettivo era quello di impegnarli, successivamente, nell’attivazione della Global Service e nel corso per gli Ausiliari del Traffico. Oggi – prosegue Cerrone – abbiamo la dimostrazione dell’ennesima presa in giro: questa mattina è cominciato il corso ma è stato aperto solo ai lavoratori interni al Comune e non per noi. Purtroppo dobbiamo constatare, come al solito, che con gli Lsu si parla sempre senza operare mai. L’incontro previsto non è stato mai convocato e gli impegni non sono stati mai mantenuti”. Per i 60 lavoratori precari questa linea di condotta della Giunta Galasso oltre ad essere lesiva della dignità delle maestranze che da ben oltre 10 anni svolgono questa ‘attività’, li priva anche di quegli impegni concreti che vengono assunti nel corso dei tavoli ufficiali. Ed è la stessa Silvana Cerrone a fare un esempio che meglio di tante parole chiariscono lo stato degli Lsu: “Una nostra collega, qualche tempo fa, è andata in pensione. Abbiamo festeggiato ma dopo circa una settimana è stata costretta a ritornare al Comune. Perché? E’ semplicissimo: a seguito di accertamenti, l’Inps ha acclarato che la pensione che le spettava ammontava a soli 17 euro mensili. Non le è restato altro che tornare in Comune… questa è la nostra ‘storia’”. Intanto, non potendo più giustificare e sostenere questi comportamenti, e considerato che non esiste, a dire degli Lsu, nessun ostacolo alla formazione degli stessi lavoratori, alle sessanta unità non è restato altro che proclamare lo stato di agitazione chiedendo di sospendere il corso per gli Ausiliari al Traffico – “…ricordiamo che l’Amministrazione si era impegnata, dopo l’iniziale fase di sperimentazione dei parcometri con il sistema di vigilanza affidato al Corpo della Polizia Municipale” – finchè non sarà definita la partecipazione anche degli Lsu.(emil.bol.)