Promozione – La bandiera Criscitiello saluta la Virtus, futuro da allenatore?

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Il capitano di una squadra di calcio è generalmente il giocatore più rappresentativo, anche se ogni società è libera di adottare criteri specifici per l’assegnazione della fascia. Ad esempio gli anni di militanza nel club, il numero di presenze o significative qualità morali o di rappresentanza. Marco Criscitiello, per la Virtus, è la sintesi di tutto ciò. Dal 2013, anno di nascita del Club, Marco per tutti è “il capitano”. Un soprannome pesante per molti, ma che lui ha sempre portato con leggerezza e con il sorriso. Un sorriso pieno di carisma, e di carattere. A centrocampo, in difesa, anche in attacco. In tre anni di Virtus il capitano ha giocato in tutti i reparti onorando sempre la maglia. Il ruolo più difficile? “Essere l’intervistato”. Con un pizzico di emozione, Marco parla della “sua” Virtus e di cosa è per lui questa squadra.

LA VIRTUS AVELLINO – “Una famiglia. Una grandissima famiglia. Dal primo giorno mi sono sentito tra amici sia nello spogliatoio che con la società. Ragazzi straordinari, da ognuno di loro nel corso degli anni ho ricevuto qualcosa di bello e li ringrazio per questo”. Un punto di riferimento nello spogliatoio e fuori, Marco Criscitiello negli anni è stato anche artefice della creazione di un gruppo solido. “I miei compagni mi hanno dimostrato stima e negli anni mi sono sentito sempre un punto di riferimento per loro. Tutto ciò mi ha reso orgoglioso, anche quest’anno dove ho sofferto un pò di più i carichi di lavoro, ma con l’esperienza e la passione ho dato tutto per i ragazzi e la società”. La stagione che si conclude ha visto la Virtus confermare ancora una volta la categoria, e Marco come al solito ha fatto la sua parte. “Sapevo che questa stagione sarebbe stata dura per me, però ho fatto il massimo per onorare la maglia. Con la società ci siamo parlati ad agosto ed il mio ruolo per loro era considerato importante anche per tenere unito lo spogliatoio. Giocare delle partite con la fascia di capitano anche quest’anno mi ha riempito di orgoglio”.

I MOMENTI INDIMENTICABILI – Gli occhi diventano lucidi quando il ricordo torna alla vittoria del campionato di Prima Categoria. “Il momento più bello è stato senza dubbio il fischio finale di Virtus-Don Guanella. Quindici cartellini gialli più quattro rossi. 139′ i minuti giocati. Una vera battaglia che ha tenuto con il fiato sospeso i tifosi virtussini ma che poi ci ha regalato la gioia più grande. Quel giorno abbiamo scritto una pagina di storia della Virtus e noi eravamo al settimo cielo. Ricordo molto bene – ha aggiunto Criscitiello – il giorno in cui abbiamo perso la vetta nella regular season. Negli spogliatoi c’era lo sconforto più totale, ma ci siamo guardati negli occhi e siamo scesi in campo nella finale play off più uniti di prima. Vincere così è stato ancora più bello. Rimarranno indelebili quei momenti”.

L’ADDIO – “Sabato farò parte per l’ultima volta della rosa della Virtus”. La decisione del capitano è ponderata. L’addio al calcio giocato è sicuramente una decisione dura. “Come ho già detto, con la società ho avuto un rapporto speciale e ho deciso, comunicando preventivamente al club, di fermarmi. Ho 35 anni e il campionato di Promozione è un impegno troppo grande. Ringrazio di cuore Stefano Salvati, Fabio Petrozziello, Lello Mallardo e tutti gli allenatori che hanno fatto parte di questo percorso. Rimarrò il primo tifoso della Virtus e sarò sempre sul campo a sostenerli. E’ una società che avrà un futuro roseo, ne sono certo”.

IL FUTURO – Da vero capitano l’obiettivo è sempre la prossima partita. Ma il futuro di Marco non sarà lontano dal calcio. “Faccio il fisioterapista, dunque spero di rimanere ancora a lungo nel calcio. Tuttavia ora che avrò più tempo libero vorrei coltivare un piccolo sogno, quello di allenare. Ma per adesso non ho progetti immediati. Voglio affrontare questa ultima gara con la solita passione. Dopo andrò in vacanza e al ritorno deciderò”.

Un futuro che sarà sicuramente pieno di soddisfazioni, come tutta la carriera di Marco Criscitiello. Il saluto è posticipato a sabato, quando al “Roca” ci sarà l’ultima del capitano. La chiusura è riassunta in una frase, immancabile: “Forza Virtus, sempre!”.

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