Slitta di quindici giorni la firma del documento sul Progetto Pilota Alta Irpinia.
A Calitri, in provincia di Avellino, stamane si è tenuta la seconda assemblea plenaria del Progetto – presso la sede della Comunità Montana – alla presenza di sindaci, funzionari, amministratori locali, rappresentanti del Ministero dell’Ecomonia, del Miur, Invitalia, comitati civici di mezza Irpinia e stakeholders del territorio.
Due settimane di tempo in più, dunque, ma quello che si troveranno di fronte i vari amministratori irpini sarà un lavoro immane. Perchè nel documento – oggi forse troppo generico ed onnicomprensivo – andranno inserite le modifiche chieste a gran voce da imprenditori e associazioni. Il monito ai sindaci altirpini è arrivato direttamente da Fabrizio Barca, ex ministro sotto il Governo Monti, presente oggi a Calitri.
Ad aprire la sequela di interventi è stato proprio Ciriaco De Mita, ex premier oggi sindaco di Nusco: “La scelta dei sindaci è stata il giusto punto di partenza perché sono i rappresentanti più adatti con cui fare i conti – ha detto – L’obiettivo della conservazione dell’ambiente in queste zone è totale. La protesta viva degli amministratori è giusta se incanalata in questo senso: la natura è un bene da salvaguardare ed è, quindi, un dovere farlo”.
De Mita che ha invitato a non confondere agriturismo di qualità e turismo, ha posto l’accento in materia di Sanità sulla relazione tra il Criscuoli di S. Angelo e il Moscati di Avellino. “Venendo alla cultura – ha poi aggiunto – va recuperato il grande patrimonio di cui disponiamo, pensiamo ai castelli e alle abbazie disseminate sul tutto il territorio, ed in tal senso è necessario intervenire per una razionalizzazione ed un utilizzo funzionale della rete ferroviaria, a partire dall’Avellino-Rocchetta”.
Ha relazionato anche l’assessore regionale Serena Angioli, poi tutti partecipi ai tavoli tematici su Sanità, Scuola e Mobilità ma anche Agricoltura e Turismo.
A chiudere il cerchio la relazione di Barca che ha fatto il punto su cinque questioni importanti che “… pur essendo slegate dall’accordo, determinano la sua riuscita”.
Sull’ambiente e sull’eolico selvaggio l’ex ministro ha riferito: “C’è la richiesta di bloccare le concessioni e sul punto è necessario utilizzare parole chiare. Occorre tenerne conto”.
Sulla logistica e sulla Stazione Hirpinia dell’Alta Capacità in Ufita: “Questo sarà un progetto che cambierà le sorti di questa terra”. Quindi l’acqua: “Esistono due contratti di fiume rilevanti da includere nei considerando dell’accordo. Però – ha riflettuto Barca – se ci volete mettere tutto nell’accordo è ovvio che si blocca il percorso”. E infine la chiosa: “Sta passando un treno che non tornerà più e noi dobbiamo essere pronti a chiudere il cerchio credendoci”.