Avellino – Nell’ambito del Progetto Autismo 2007-2008, attivo presso l’Unità Operativa Complessa di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza della Asl Avellino 2, diretta dal professor Camillo Vittozzi, si dà il via ad una nuova fase, innovativa e sperimentale, rivolta ai genitori di bambini che hanno ricevuto una diagnosi di Disturbo Pervasivo dello Sviluppo o di Disturbo Multisistemico dello Sviluppo. La sperimentazione riguarda il cosiddetto “parent training”-“formazione genitori”, secondo il modello cognitivo-comportamentale, che ha la finalità di sostenere, informare e formare i genitori di questi bambini “speciali”, al fine di rispondere ad esigenze educative. Le nuove linee guide nazionali ed internazionali sull’autismo riservano una particolare importanza proprio ai genitori, ora direttamente coinvolti nel trattamento dei bambini affetti da tali patologie, in quanto, sostenendo e incentivando il loro ruolo all’interno del percorso terapeutico, è possibile migliorare la qualità della vita dei propri bambini, in un’ottica di rete e soprattutto di generalizzazione degli interventi negli ambienti di vita. I gruppi sperimentali, composti da quattro/cinque coppie genitoriali per ogni gruppo, si riuniranno presso l’Unità Operativa di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza, che ha sede presso il Centro di Riabilitazione “Australia, sito in contrada Amoretta ad Avellino. La frequenza sarà quindicinale per un totale di otto incontri, che avranno una durata di circa due ore ciascuno. L’equipe di operatori sarà formata da un supervisore, che sarà lo stesso professor Camillo Vittozzi, neuropsichiatra Infantile, dalla dottoressa Carmen Guarino, psicologa cognitivo-comportamentale, e dalla dottoressa Epifania Gimmelli, pedagogista, entrambe con il compito di conduttrici del gruppo. I genitori coinvolti nel progetto avviato dal professor Vittozzi e dall’equipe del Centro Australia, nel corso degli incontri, avranno la possibilità di realizzare una serie di importanti obiettivi, tra i quali: acquisire informazioni sulle caratteristiche dei Disturbi Pervasivi dello Sviluppo e del Disturbo Multisistemico dello Sviluppo e comprendere come si manifestano nel proprio bambino; acquisire consapevolezza rispetto alla diagnosi; comprendere le difficoltà familiari nella loro globalità (livello di stress della famiglia, impatto emotivo che il disturbo ha sul funzionamento familiare, etc.); usufruire di uno spazio neutro di ascolto; confrontarsi e condividere la propria esperienza con altri genitori; acquisire, attraverso il confronto, nuove strategie e modalità di affrontare le difficoltà educative quotidiane; apprendere le modalità educative finalizzate ad aiutare il bambino a realizzare a pieno le proprie potenzialità; raggiungere la percezione della propria autoefficacia educativa e la possibilità di influire positivamente, con i propri interventi educativi, sul comportamento del figlio.
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