Sarah Mallett, che rappresenta l’accusa, ha comunque detto in tribunale alla giuria: «Non si sostiene che il ragazzo non fosse consenziente. Ma reati di questo tipo vanno puniti proprio per proteggere i minorenni dallo sfruttamento di insegnanti adulti che, approfittando della loro posizione, manipolano i ragazzi che sono loro affidati fino a spingerli ad avere volontariamente rapporti sessuali con loro». L’accusa sostiene che Helen, conosciuta a scuola come Miss Robson, ha riempito il ragazzo di attenzioni e tenerezze. «E questa – dice Mallet – è stata la prima fase del processo di seduzione».
Dopo un ballo di fine anno della scuola, l’insegnante è tornata a casa ubriaca e ha cambiato la foto del suo profilo Facebook con una scattata quella notte di lei insieme al ragazzo. Subito dopo il marito Ben l’ha accusata di avere una relazione e il loro matrimonio è andato in frantumi. A quel punto Helen ha inviato un messaggio al ragazzo per dargli appuntamento fuori dalla scuola. Un incontro segreto condito da baci e carezze, alla fine del quale la docente avvertì il suo studente di non dire nulla a nessuno. L’accusa sostiene che i due si incontrarono di nuovo una settimana dopo e quella volta fecero sesso nella Mini di Helen, ma furono interrotti dall’arrivo di un’auto nelle vicinanze. Nel mese successivo, sostiene Sarah Mallett, Helen e il ragazzo si incontrarono altre due volte e fecero l’amore, poi lei gli inviò alcune sue foto, una delle quali in biancheria intima.
In seguito, sostiene sempre l’accusa, il ragazzo cominciò a raffreddare la relazione e a sentirsi sotto pressione: se non rispondeva ai messaggini che lei gli inviava, Helen reagiva con altri sms ostili. La donna lo aveva avvertito di eliminare i messaggi tra di loro: stava affrontando il divorzio ed era preoccupatissima dalla possibilità di perdere la custodia dei figli. Per lei era vitale che il rapporto restasse segreto.ilmessaggero.it