Procura e Fiamme Gialle passano al setaccio le indebite compensazioni di “Industria 4.0”

0
1081
pm_Vincenzo_Russo

AVELLINO- Con il sequestro per equivalente per cinque milioni di euro ottenuto dalla Procura della Repubblica di Avellino sulla base delle indagini delle Fiamme Gialle del Nucleo Pef di Via Pontieri arriva uno sviluppo investigativo sul filone bis relativo a tre società (una delle quali proprio la ditta di autotrasporti finita ieri ogggetto del decreto) che tra il 2016 e il 2019 hanno beneficiato dei “Progetti di Ricerca e Sviluppo” e dal 2019 al 2023 invece con il Piano Nazionale Industria 4.0 per formazione del personale, quella progettata e organizzata dalle società che sono finite nel mirino delle indagini dei militari delle Fiamme Gialle.

A settembre scorso il pm Vincenzo Russo, avrebbe iscritto nel registro degli indagati sei persone per la provvisoria contestazione di emissione di fatture per operazioni inesistenti. In buona sostanza ai legali rappresentanti di alcune società di formazione con sede legale a Roma, Napoli e Avellino, grazie alla emissione di fatture per operazioni inesistenti (quelle legate alla formazione dei dipendenti) avrebbero di fatto consentito alle società che si erano rivolte a loro di ottenere crediti di imposta non spettanti perché di fatto non rispondevano ai requisiti della Legge 205/2017. Gli importi sono ancora in corso di accertamento delle indagini.

Un filone bis su cui però per ora mancano ancora i dati precisi, visto che sono in corso di accertamento da parte dei militari del Nucleo Pef della Guardia di Finanza agli ordini del tenente colonnello Alessio Iannone. Dati che per una delle tre società ora sono arrivati. Infatti il corredo indiziario risulta costituito dal richiesto parere del MIMIT che ha rilevato l’assenza del requisito di innovazione richiesto dalla normativa per accedere ai benefici tributari previsti per quattro Progetti di R8S, dalle risultanze dell’ “analisi di rischio” della Direzione Regionale Campania della Agenzia delle Entrate, dagli esiti dell’esame della documentazione acquisita nei confronti dei soggetti indagati e da informazioni assunte dai dipendenti che avrebbero partecipato ai quattro “Progetti di R&S”.

Le attività di indagine hanno permesso di constatare, allo stato del procedimento, che la società ha posto, come base dei crediti d’imposta, costi non inerenti, spese non attinenti e prestazioni ottenute da società che avevano emesso fatture per operazioni inesistenti. Per questo motivo le indagini sul filone bis di Industria 4.0 procedono.
Aerre