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Processo strage bus, ammesse quasi tutte le parti civili: si ritorna in aula a dicembre

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Croci bianche all'esterno del Tribunale

Dopo quattro ore di Camera di Consiglio, il Gup del Tribunale di Avellino Fiore ha ammesso 113 parti civili nell’udienza preliminare al termine della quale dovrà esprimersi sulla richiesta di rinvio a giudizio per 15 persone accusate a vario titolo dell’incidente del 28 luglio 2013 sul viadotto Acqualonga, nel territorio di Monteforte Irpino in provincia di Avellino, dell’Autostrada A16 Napoli-Canosa.

I fatti fanno riferimento al tragico sinistro dell’autobus che precipitò dal viadotto e che causò la morte di 40 persone.

“Per noi è un primo importante passo avanti”. A commentare la terza udienza preliminare è Giuseppe Bruno, presidente dell’Associazione Vittime dell’A16.

Dunque, solo 6 tra le parti civili sarebbero state escluse da parte del magistrato, ovvero si tratta di posizioni relative a persone ferite nel corso dell’incidente e nel tamponamento precedente al grave impatto e due associazioni (una delle quali aveva già ritirato la costituzione di parte civile).

In aula si ritornerà il 17 dicembre prossimo quando il Gup dovrà decidere sulla chiamata in causa per la responsabilità civile di Autostrade.

Esaurita la fase preliminare del processo, dunque, potrebbe cominciare l’iter di merito sulla richiesta di rinvio a giudizio (se ne riparlerà la prossima primavera), formulata dal Procuratore di Avellino, Rosario Cantelmo, e dai pm, Cecilia Annecchini e Adriano Del Bene, che ipotizza per gli indagati reati che vanno dall’omicidio colposo plurimo al disastro colposo, di falso in atto pubblico e omissione in atti di ufficio.

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