Processo bus, dopo le proteste torna la calma a Piazza D’Armi

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Renato Spiniello – E’ stata una mattinata tranquilla a Piazza D’Armi, sede del Tribunale di Avellino, dove è andato in scena l’ennesimo capitolo del processo sulla strage di Acqualonga.

L’ultima udienza, quella del 18 ottobre, scatenò un’autentica bagarre all’esterno del Palazzo di Giustizia avellinese, con i parenti delle vittime di quelle strage che accolserò con animi focosi il legale di Gennaro Lametta, fratello dell’autista del bus, e gli altri avvocati degli imputati del lungo dibattimento.

“Si procede troppo a rilento” la denuncia dei familiari, che hanno dato vita anche ad un’associazione chiamata “Vittime dell’A16”. Ai teste che non si sono presentati in aula, si sommano infatti le udienze, come l’ultima del 15 novembre, saltate per lo sciopero dei penalisti.

Oggi, dinanzi al giudice Luigi Buono, hanno sfilato, nell’ordine, la perita calligrafica, chiamata a contestare la veridicità della firma del dipendente della Motorizzazione di Napoli Vittorio Saulino sul documento di revisione del bus, un dirigente di Autostrade e altri due consulenti sempre della stessa s.p.a, che hanno ripercorso parte dei controlli e degli interventi svolti prima e dopo l’incidente sulle barriere stradali.

Il processo si aggiorna ora al 6 e 20 dicembre, nelle prossime udienze verranno escussi altri consulenti di Autostrade.