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Processo Bembo, Vozella: accolte le nostre tesi su aggravante e arma, attendiamo motivazioni

AVELLINO- “In punto di diritto, la Corte ha accolto la nostra tesi della insussistenza dell’aggravante dei futili motivi.Leggeremo le ragioni che hanno convinto i Giudici di questo ma, con ogni probabilità, è stato escluso che si sia trattato di una aggressione unilaterale nei confronti della vittima, come originariamente ipotizzato”. E’ la prima valutazione che propone, poche ore dopo la sentenza di primo grado per l’omicidio di Roberto Bembo, il penalista Stefano Vozella, che insieme al penalista Gaetano Aufiero componeva il collegio difensivo dei tre imputati. Come e’ noto, nella giornata di ieri, all’esito di una camera di consiglio durata circa tre ore, la Corte di Assise di Avellino ha condannato (con rito abbreviato determinato dalla esclusione dell’aggravante dei futili motivi contestata in origine) i tre imputati Niko Iannuzzi, Luca Maria e Daniele Sciarrillo a sedici anni, con l’esclusione dell’aggravante e l’assoluzione dall’accusa di detenzione di arma in concorso per i fratelli Sciarrillo. Per il penalista, che in una lunga requisitoria aveva tra l’altro messo in evidenza proprio questi due elementi:
“In punto di fatto, la Corte ha ritenuto il concorso del fratelli Sciarrillo, pur considerandoli estranei rispetto all’arma, tanto da assolverli dal relativo capo di imputazione. Solo attraverso la lettura delle motivazioni, sapremo quale sia stato, secondo i Giudici, il loro contributo rispetto all’azione omicidiaria. L’estraneità rispetto all’arma dei fratelli Sciarrillo è un argomento che abbiamo sostenuto sin dall’inizio e che abbiamo posto a fondamento delle nostre richieste di assoluzione”. In conclusione, il penalista ribadisce come, al netto delle valutazioni che gia’ si possono trarre dalla lettura del dispositivo, sara’ importante leggere, come sempre, le motivazioni della sentenza per valutare anche le prossime iniziative della difesa: “Il dispositivo restituisce qualche segnale di quello che è stato il ragionamento della Corte ma solo la stesura delle motivazioni ci consentirà di valutare quali aspetti, di fatto e di diritto, eventualmente impugnare con riferimento alle singole posizioni di ciascuno degli imputati”

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