Primo Maggio: la Cisl ricorda Raffaele Maffei e le morti sul lavoro

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La Cisl Irpina ha celebrato il Primo Maggio a Pratola Serra, paese irpino dove nello scorso febbraio è morto in un cantiere edile Raffaele Maffei. La giornata dedicata ai lavoratori è iniziata proprio con la deposizione di una corona sul luogo dell’incidente, posta dal segretario generale, Mario Melchionna, alla presenza dei familiari della vittima. Successivamente, nell’auditorium comunale, il confronto sulla sicurezza e sulla dignità del lavoro, con la partecipazione del Vescovo di Avellino, Monsignor Francesco Marino, e del vicepresidente del CSM, Nicola Mancino. Nel suo intervento, Mario Melchionna ha rilanciato la necessità di celebrare il Primo Maggio, respingendo il rischio di cadere in sterili rituali: “…la realtà ci insegna che si continua a morire di lavoro, perchè le norme non vengono rispettate, e perchè si continua a pensare che gli infortuni sul lavoro siano un prezzo necessario da pagare. Ed invece, non denunciamo il fatto che il progresso sociale ed economico potranno davvero realizzarsi, solo quando vi sarà il pieno rispetto della vita umana, scrivendo la cifra zero, nell’elenco delle morti bianche”. Presenti al confronto anche Don Antonio De Feo, responsabile della Pastorale per il Lavoro della Diocesi di Avellino, e Vincenzo Tino, rappresentante del Movimento lavoratori dell’Azione Cattolica. Il vescovo Marino ha ricordato che il rispetto dell’uomo che lavora equivale a l rispetto per Cristo (“Gesù, sino all’età di trent’anni ha lavorato nella bottega di suo apdre come operaio”), mentre il vicepresidente del CSM, Nicola Mancino, ha raccolto l’invito rivolto da Melchionna sulla necessità che le Istituzioni, a cominciare dalla Magistratura, si impegnino per il rispetto rigoroso delle leggi, perseguendo severamente chi non garantisce la sicurezza dei lavoratori.

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