“Ma DAVVERO qualcuno pensava che dopo i disastri di questa Amministrazione cittadina il Partito Democratico ne potesse uscire elettoralmente e politicamente indenne – si legge nella nota della corrente interna al Pd guidata da Gianluca Festa – DAVVERO qualcuno crede ancora che, emarginando pezzi importanti di partito cittadino, si possano ottenere gli straordinari risultati di qualche tempo fa? L’unico dato certo è che ora Renzi ha ben chiara la situazione in Irpinia e, soprattutto, in città, rispetto ad un partito che ha la necessità di aprirsi e rinnovarsi se vuole ancora guidare le scelte della politica locale. Dunque, non ci resta che attendere (Il buon Massimo Troisi avrebbe detto “piangere”, ma per fortuna noi oltre ad essere Democratici nel vero senso della parola siamo anche molto ottimisti e futuristi).
Nel frattempo, concentriamo la nostra attenzione su ciò che resta della nostra amata Avellino.
Una città che viene continuamente mortificata da coloro i quali la stanno “malamente” governando e che, ciononostante, addirittura giudicano, valutano, propongono e quasi quasi “dispongono”.
Un Sindaco (?) che improvvisamente giudicando positivamente il suo operato (ma quale?) conferma l’errore della mancanza di primarie nel 2013 e rassicura il prossimo primo cittadino circa la buona condizione cittadina (ma davvero qualcuno considera così ottusi gli avellinesi?)!
Addirittura il Sindaco (sempre autonomo e mai devoto al Partito Democratico da cui ha sempre preso spesso le distanze) da’ consigli al Partito, giudicando anche l’operato di alcuni Deputati (per caso!).
In tutto ciò il bilancio si vota (rientrano un po’ tutti: servono voti) e, udite udite, si nominano nuovi Dirigenti, di fretta e furia, ma mai con professionalità locali (Avellino deve morire in toto; i giovani debbono fuggire, e qualche disoccupato proveniente da aree limitrofe deve occupare posizioni “utili”!).
Utili si, ma solo ad alcuni, presumibilmente.
Il direttorio politico poi, sulla scia del Sindaco (un po’ riferimento di tutti, un po’ criticato da tutti) ammette un improvviso fallimento e come per incanto auspica la straordinarietà di un congresso a luglio, invece di chiedere la nomina, molto più utile ed opportuna, di un commissario. Quello che serve al PD per rialzarsi è un congresso vero, non una competizione farlocca decisa a tavolino. A queste primarie, soprattutto in città, hanno preso parte meno della metà degli iscritti. E, si badi bene, tra questi non risultavano ancora i tanto vituperati e demonizzati iscritti “on line”, ma solo i rinnovati che da anni vengono quasi per inerzia confermati. Allora la domanda è d’obbligo, i nostri cari “statisti locali” sono ancora convinti che qualcuno crede che i tesserati “fantasma” siano quelli “on line” e non gli altri? Per rilanciare il partito in Irpinia, dunque, servono un tesseramento finalmente vero, libero e con regole, ed un congresso ordinario. C’è bisogno di aprire il partito e di allargarne il perimetro d’azione. Solo così il PD vincerà, al di là dei nomi. Se, invece, qualcuno pensa di truccare la competizione interna per garantirsi qualche inutile rendita di posizione, sappia che ci penseranno le elezioni nelle quali contano e si contano i voti veri e liberi a decretarne la fine politica. Chi vuole questo, che faccia pure. Noi, in qualsiasi caso, ci siamo e ci saremo. Forti di un crescente consenso politico ed elettorale e di un rapporto sempre più forte con la comunità. In riferimento alle Primarie amministrative, poi, che al momento sono richieste con forza, non escludiamo che qualcuno tenterà di bloccarle per cercare di proporre qualche altra figura da far svernare calata dall’alto, ma riteniamo che stavolta nessuno riuscirà a prendersi gioco della comunità democratica avellinese.
Allora Avellino, datti una mossa e cerca di ottenere quanto mai nessuno fino ad oggi ha osato.
Dai man forte ad una squadra di persone che realmente ti vogliono bene, liberiamoci della zavorra del passato e scriviamo una storia nuova…DAVVERO!”