Ieri Pietro Foglia ha presentato la sua campagna elettorale con attacchi frontali nei confronti dei suoi competitor. Aveva recentemente invitato tutti ad una campagna elettorale basata sui contenuti ma, come vedremo in questo excursus sui suoi saltellanti posizionamenti politici, la contraddizione è una questione di metodo.
CHI DI PRIMARIE FERISCE… “La loro democrazia incorona il candidato alla Presidenza del Consiglio con 400 e scarsi clic non voti, mentre il leader della Campania Roberto Fico si è fermato a 350. Questi signori avrebbero fatto meglio a misurarsi con delle Primarie serie per vedere il reale consenso che avrebbero ottenuto” (6 Febbraio 2018).
Ascoltando queste parole un elettore si chiederà? Quanti voti ha preso Pietro Foglia alle Primarie del Centrodestra? E allora fa una ricerca e tenta di abbinare il termine Primarie alla parola Centrodestra e si rende conto che da quelle parti le primarie non le hanno mai fatte. Decide semplicemente Berlusconi. E la candidatura di Foglia, ex pupillo di Alfano (uno che non è ben visto dalle parti di Forza Italia: molti “azzurri” potrebbero chiudere gli occhi e sbagliare inavvertitamente ad apporre la x ), è chiaramente caduta dall’alto.
POLITICI DI PROFESSIONE – “Gubitosa non mi pare si sia misurato in alcun consiglio comunale, provinciale o regionale. S’inventa politico e vorrebbe risolvere i problemi di questa provincia”.
Sottolineare che Gubitosa non sia un politico di professione, di questi tempi, è un’uscita tafazziana di quelle che fanno perdere tanti voti. Al centrodestra, naturalmente.
IL FILO-RENZIANO – 1) “Il rapporto con Renzi è di collaborazione. Si immagina che si possa continuare su questa strada”(Irpinianews, Aprile 2017).
2)“Noi voteremo Sì (al Referendum Costituzionale, ndr) perché questa è anche la nostra riforma, voteremo in linea con ciò che siamo e con il percorso che con coerenza abbiamo portato avanti in questi anni al governo del Paese”.(Orticalab, Novembre 2016).
3) “Noi stiamo con Renzi perché non rappresenta la Sinistra ma il mondo moderato, perché il suo orizzonte è quello della soluzione dei problemi e le politiche che questo governo ha messo in campo, non solo questa riforma, sono le nostre politiche”(Orticalab, Novembre 2016).
4) – “Ragioniamo con il Partito democratico qualora se ne determinassero le condizioni. Se siamo insieme al governo in un’ottica di responsabile collaborazione non vedo perché quel medesimo approccio non possa trovare concretezza sui territori in quadro tanto fluido e parcellizzato” (22 Marzo 2014).
Ma, due giorni fa, fresco di candidatura con i berluscones:
“Il centrodestra avanza ovunque, in Irpinia, in Campania e in Italia; meriti nostri ma anche demeriti della Sinistra il cui malgoverno in questi anni non ha portato a niente.”
In quanto a coerenza, non vola una foglia.
MAI CON SALVINI – “Anche se c’è stato un approccio da parte di Berlusconi la presenza di Salvini è incompatibile con i nostri programmi. Noi siamo europeisti convinti, Salvini vuole l’Italia fuori dall’Euro. Le visioni sono completamente diverse” (Aprile 2017).
Foglia non aveva previsto l’amorevole abbraccio con il leghista Marco Pugliese.
MAI CON BERLUSCONI – “Il Nuovo Centrodestra non ragiona con Silvio Berlusconi” (17-10-2014).
Meglio che LUI non lo sappia.
IDOLO DEL BASSO DE CARO – “Non so se siamo un feudo di Benevento, so che non contiamo nulla. E anche le accuse all’indirizzo di Umberto Del Basso De Caro sono ridicole. Ha fatto il suo mestiere e lo ha fatto bene, ha garantito gli interessi del suo territorio, ha vigilato ed è intervenuto con la autorevolezza oltre che nei tempi necessari per garantire l’integrità del Sannio in termini di rappresentanza. Il problema, come vede, è tutto nella qualità della rappresentanza”. (Orticalab, 25 Agosto 2015).
Manca solo il poster in stanza.
MISTER PREFERENZE – Ogni elezione ha una storia a sè e competizioni come regionali e nazionali non sono paragonabili. Soprattutto dopo tre anni in cui il “quasi rieletto” a Palazzo Santa Lucia ha battuto un pò la fiacca con Ncd che, partendo da una buona rappresentanza campana, è poi completamente scomparso. Nel 2015 Foglia prese solo 1600 voti nel bacino elettorale che notoriamente più lo sostiene, il Mandamento. Un dato che, considerando il collegio Bassa Irpinia (120mila elettori alla scorsa tornata), fa riflettere in vista del 5 Marzo.
Demitiano, centrista, caldoriano, alfaniano, delbassodecariano, renziano convinto, forzista. L’ingegnere del Mandamento non si è fatto mancare nulla. E pensare che ce l’aveva con i voltagabbana:
“Al momento sono in atto posizionamenti per assicurarsi il posto al sole. Le idee passano in secondo piano. Le storie vengono buttate nel cestino per garantirsi una poltrona.” Parole e musica di Pietro Foglia.