Prima Categoria. “Squalificato per una rissa inesistente”: Tommasiello torna sui fatti di Miscano-Lacedonia

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Il penultimo verdetto del campionato di Prima Categoria è stato espresso ieri pomeriggio, con il pareggio in rimonta della Galluccese contro l’Abellinum. I biancoverdi raggiungono così Felice Scandone Montella e Artemisium in Promozione, mentre il Lacedonia dovrà andare a giocarsi l’ultimissimo atto in casa del Casoria Calcio.

Gli alti-irpini, tuttavia, dovranno fare a meno del proprio bomber, Antonio Tommasiello (otto reti in stagione), squalificato per una rissa, a sua detta, inesistente.

“Abbiamo presentato ricorso per questa ingiustizia e ora attendiamo il responso – dichiara l’attaccante lacedone – Oggi siamo stati convocati a Napoli per il ricorso”.

I fatti risalgono al match del “Cucchi” di Montecalvo Irpino, gara vinta dagli ospiti per 3-1 nei confronti del Comprensorio Miscano ed è lo stesso Tommasiello a raccontarli:

“A fine gara stavo cercando di placare un giocatore avversario (D’Innocenzio) che era diretto verso il nostro presidente, il mio gesto deve essere stato mal interpretato dal commissario di campo, il quale mi avvisava che mi avrebbe squalificato per la finale. Dopo i festeggiamenti, sotto la nostra curva, all’interno del nostro spogliatoio ho visto lo stesso giocatore del Miscano colpire all’anca sinistra il nostro presidente (il tutto dopo aver spaccato la porta con un calcio).

Di tutto ciò non c’è traccia sul referto arbitrale che, contrariamente, si scagliava contro il mio comportamento. Gli stessi giocatori della squadra avversaria hanno confermato la mia estraneità ai fatti, evidentemente c’è qualcosa sotto”.

A prescindere dall’esito del ricorso, l’attaccante rossoblu è tranquillo in vista della finalissima: “Andiamo a Casoria con la consapevolezza di aver un solo risultato a disposizione, così come è stato con il Miscano, ma sono molto fiducioso nei miei compagni. Il nostro pubblico ci darà una grande mano: sarà una bolgia, certo spero di poterci essere anche io anche se sarà molto difficile”.

di Renato Spiniello.

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