Preziosi: “L’emergenza è abitudine, sul teatro vogliamo chiarezza”

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Finalmente la Prefettura ha diffidato il Comune per il bilancio consuntivo». Costantino Preziosi, consigliere d’opposizione del gruppo “La Svolta”, non usa mezzi termini per commentare la decisione del Prefetto, anche se ne sottolinea il ritardo. «Sarebbe dovuta arrivare da tempo, ma finalmente anche a livello di burocrazia si comincia a muovere qualcosa».

La diffida riguarda la mancata approvazione del conto economico e dello stata patrimoniale dell’ente che sarebbe dovuta arrivare in contemporanea al Consuntivo 2016, così come previsto dalla legge. Ora il Consiglio sarà chiamato a una nuova corsa contro il tempo per approvare i due documenti con l’Aula che si riunirà all’inizio del mese prossimo.

«Non è pensabile che un Comune possa arrivare a settembre per approvare atti fondamentali come questi. Tra l’altro parliamo di documenti che possono portare allo scioglimento del Consiglio laddove non dovessero superare l’esame dell’Aula. Ormai è da tempo che sottolineiamo come l’emergenza sia diventata abitudine, non più un fatto raro».

La conferenza dei capigruppo riunitasi oggi ha preteso anche un incontro con il comitato di gestione del “Gesualdo” con data fissata per il prossimo 28 agosto. «Noi vogliamo che il Teatro vada avanti e garantisca quanto meno la nuova stagione teatrale – ha spiegato Preziosi – per cui vorremmo sapere da questo comitato di gestione cosa stanno facendo».

L’organismo nominato dall’amministrazione Foti in seguito alla messa in liquidazione del Teatro, viene definito «monco» da Preziosi. «Non gli sono state fornite direttive, programmazione né sanno su quali fondi poter contare. Inoltre un comitato di gestione che viene piazzato là in questo momento e con una stagione teatrale è alle porte, non può far altro che rivolgersi agli stessi partner anziché fare una manifestazione di interessi per vedere chi è disponibile a partecipare. E questo dato a me non piace, la colpa non è del comitato di gestione, ma di chi lo ha nominato in ritardo».