Preziosi: “Ballottaggio, non abbiamo deciso”. E bacchetta la destra: “Che errore quel veto su di me”

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Marco Imbimbo – A cinque giorni dal voto è tempo di bilanci per Dino Preziosi, candidato sindaco de “La svolta inizia da te”, ma è anche l’occasione di togliersi qualche sassolino dalle scarpe, a cominciare dal centrodestra che “ha posto il veto su di me”, ma anche dalla sinistra e quei suoi “steccati ideologici”, come li definisce, che hanno impedito la nascita di un fronte civico ampio. Intanto bisogna pensare anche la ballottaggio, ma sull’argomento, Preziosi e il suo gruppo, ancora non hanno sciolto le riserve.

“In serata ci incontreremo per decidere cosa fare e domani ufficializzeremo la nostra posizione. Dobbiamo stabilire se aiutare qualcuno oppure se la nostra campagna elettorale finisce qua”, spiega Preziosi. A prescindere da quale sarà la decisione, il posto in cui siederà in Aula è già stato definito: “Noi saremo all’opposizione e svolgeremo questo ruolo in maniera più feroce di quanto fatto in questi cinque anni. Ciò non vuol dire che lo faremo in maniera becera. Ci siamo sempre distinti per essere stati un’opposizione costruttiva e di proposta, quando è stato necessario”, ricorda il candidato sindaco.

La campagna elettorale lascia l’amaro in bocca per quello che poteva essere e non è stato, a cominciare dal centrodestra. “Qualcuno ha posto il veto su di me, è stato un errore. Avremmo potuto dar vita a un fronte ampio e , a quest’ora, al ballottaggio non ci sarebbero i 5 Stelle”. Tra l’altro, proprio questa spaccatura in due blocchi, ha causato una perdita di voti alla sua coalizione con qualche candidato inserito nelle liste che, all’ultimo momento, ha deciso di spostarsi a sostegno di Morano. “Altrimenti avremmo preso molti voti in più”, precisa Preziosi che, al di là di questo episodio, può dirsi parzialmente soddisfatto di quanto fatto. “Ho mantenuto i consensi ottenuti, personalmente, nel 2013. Questo mi soddisfa ed è anche una risposta a chi, nei giorni scorsi, sosteneva che avrei perso molti voti perchè sono stato mandato via dall’Air”.

Rispetto a 5 anni fa, inoltre, non è cambiato nemmeno il suo programma elettorale: “La città è rimasta ferma al 2013, quindi non c’era ragione di cambiare. Ho condotto una campagna elettorale senza portatori di voti e, com’è nel mio stile, parlando di cose concrete. Mi fa piacere aver ricevuto i complimenti dall’assessore all’Urbanistica, Ugo Tomasone, per le proposte sulla rigenerazione urbana, mi ha confessato che sono le uniche cose concrete che ha sentito in campagna elettorale”.

Inoltre, rivendica con orgoglio la sua etica e il non aver voluto puntare su quella relazione del Mef che ha descritto un quadro drammatico sui conti del Comune, ma anche sulle sue partecipate, come il Teatro e l’Acs. “Sono in possesso di questa relazione dal primo giugno, insieme a un’altra della Corte dei Conti, ma non le ho usate in campagna elettorale per una questione di etica politica – sottolinea. Il quadro che emerge, però, è drammatico. In quelle trecento pagine viene descritto un Comune in condizione disastrose. In caso di vittoria del centrosinistra, chi qualche settimana fa ha approvato l’ultimo Consuntivo dell’amministrazione Foti, si troverà a correggere un proprio errore. Se invece vince Ciampi, dovrà fare i conti con un dissesto che ricadrà sulle spalle dei cittadini”.

Nonostante ancora non abbia sciolto le riserve sul ballottaggio, dopo il 24 giugno prospetta due ipotesi per la città di Avellino: “Da un lato c’è la conservazione e la restaurazione, dall’altro il cambiamento, ma senza prospettiva. Io sicuro starò all’opposizione”. Un quadro se sarebbe potuto essere diverso se la destra non avesse posto il veto sulla sua persona, me Preziosi bacchetta anche la sinistra: “Due anni fa proposi un patto civico tra tutti i gruppi di minoranza, da riproporre poi alle amministrative. Purtroppo hanno prevalso gli steccati ideologici e oggi ci troviamo in queste condizioni”.