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Presidente della Provincia sotto indagine per un divieto di sosta

di Andrea Fantucchio – Il Presidente della Provincia Domenico Biancardi indagato per una questione che riguarda un divieto di sosta. A denunciarlo è stata una signora che abita nel comune di Avella, paese in cui Biancardi è sindaco.
La donna riteneva illegittima la revoca, operata dal Comune, di un divieto di sosta. Era il marzo del 2018. La signora è andata al Tar e ha esposto le sue ragioni. Il tribunale regionale amministrativo le ha dato ragione. Ma il provvedimento per istituire il divieto non è stato applicato dal Comune (questa l’accusa) e così è scattata la denuncia penale. Biancardi è stato indagato per il reato 328 perché si sarebbe rifiutato di applicare quanto disposto dal tribunale amministrativo regionale. Il Pm, Cecilia De Angelis, ha chiesto l’archiviazione dell’indagine. La signora, rappresentata dall’avvocato Costantino Sabatino, ha fatto opposizione. Il gip, Paolo Cassano, dopo aver ascoltato le parti, ha disposto l’imputazione coatta (Biancardi è stato spedito all’udienza preliminare) con una nuova accusa: abuso in atti d’ufficio. La procedura è stata eccepita, questa mattina, dagli avvocati del presidente della Provincia, Gianfranco Iacobelli e Generoso Pagliarulo. I legali hanno chiarito come, la variazione dell’ipotesi di reato, rappresenti una violazione del diritto di difesa, perché Biancardi i fino a oggi aveva dovuto difendersi rispetto all’accusa di rifiuto in atti d’ufficio. Il gup, Marcello Rotondi, ha così rispedito gli atti al Pm Cecilia De Angelis. Il pubblico ministero potrà decidere se chiudere l’indagine o chiedere l’archiviazione.

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