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“Preoccupato per la mia famiglia. Spero sia un’azione isolata, altrimenti…” Notte di paura, parla il sindaco di Moschiano

Alfredo Picariello – “Sono molto preoccupato per la mia famiglia. Se non fosse un’azione isolata, potrei anche dimettermi”. Rosario Addeo, sindaco di Moschiano, nonostante la notte di paura, non cambia per nulla le sue abitudini ed oggi pomeriggio, poco dopo le 15, era a Palazzo Caracciolo per partecipare, insieme ad altri primi cittadini, ad una riunione sull’istituto Agrario.

Sembra calmo ma la faccia, ovviamente, è tirata e stanca. “Siamo stati dai carabinieri, in Caserma, fin dopo le 3 di questa mattina. L’episodio è avvenuto verso le 23.30. A quell’ora, ho sentito citofonare con molta insistenza. Non riuscivo a capire bene chi fosse, vedevo soltanto una persona molto agitata che voleva che io scendessi per incontrarlo. Ho fatto di tutto per mandarlo via ma lui continuava a citofonare. A questo punto, ho avvertito i carabinieri. Nel frattempo, lui ha scavalcato il cancello di tre metri, ha fatto cento metri a piedi ed è venuto fuori casa, cercando di forzare la porta”.

A quel punto, i timori del sindaco sono cresciuti. “Avevo paura per mia moglie e i miei figli che sono minorenni. Quindi sono uscito fuori, l’ho affrontato e ne è nata una colluttazione. Per fortuna sono arrivati prontamente i carabinieri di Lauro. Lui, il 25enne, vedendo i lampeggiati, è fuggito via”.

Addeo però non ha desistito. “Insieme ad un carabiniere, l’ho rincorso. Lo abbiamo immobilizzato poco dopo, si è anche scagliato contro l’appuntato, ferendolo. Poi insieme ad un altro carabiniere, è stato portato in caserma”.

“Lo conoscevo di vista – prosegue Addeo -. A me non ha mai fatto nessun tipo di richiesta. So che mancava dal paese da diverso tempo. Purtroppo vive una situazione difficile. E’ stato in Germania, ha diversi precedenti: per porto abusivo di armi, per droga e sequestro di persona. Vede – sottolinea – sono scosso soprattutto perché dieci anni fa accadde una situazione analoga a mio zio che allora era il sindaco di Moschiano. In quell’occasione, mio cugino fu ferito da ben sette colpi di pistola ed è stato in fin di vita”.

“Nemmeno dopo il fatto, questa persona ha fatto richieste particolari oppure detto niente. E’ tutto così assurdo. Spero sia un episodio isolato, perché se è stata un’azione finalizzata a qualcosa di diverso, devo riflettere bene sul mio mandato”. Addeo, infatti, putroppo sembra “costretto” a convivere con situazioni difficili, particolari. “Durante la scorsa campagna elettorale, ho trovato dei proiettili nella mia auto ed una lettera con la quale mi invitavano a non candidarmi. Ripeto, sono preoccupato per la mia famiglia”.

“Ci tengo a ringraziare i carabinieri e la polizia che mi sono stati molti vicini. Alla politica non saprei cosa chiedere, sinceramente. C’è, da parte dei politici, una mentalità un po’ troppo chiusa. Un episodio del genere mi lascia l’amaro in bocca. Non vorrei fosse collegato a quanto avvenuto a mio zio sette anni fa. E non vorrei che quello che sto facendo per la mia comunità, desse fastidio a qualcuno”.

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