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Premio Legalità al parroco che si ribellò all’inchino mafioso al boss Sangermano

Anche a Don Fernando Russo, il sacerdote che si ribello’ all’inchino “mafioso” della statua della Vergine davanti alla villa del presunto boss Agostino Sangermano il Premio Nazionale Testimoni di Giustizia e Impegno Civile, manifestazione curata dal comitato spontaneo guidato da Vito Tafuri, celebrato presso la cattedrale San Casto “Città di Calvi Risorta”. Giunto alla 10° edizione, lo scopo è quello di sensibilizzare la cittadinanza nei confronti delle problematiche legate alla presenza delle organizzazioni mafiose in Terra di Lavoro.

Tra i premiati, magistrati della Dda ed esponenti delle forze dell’ordine anche il sacerdote che il 5 giugno 2016 a Livardi, la frazione di San Paolo Belsito feudo della famiglia Sangermano mentre come ogni anno si celabrava la processione in onore della Beata Vergine del Rosario abbandono’ insieme al comandante della locale stazione dell’Arma i festeggiamenti. A differenza degli anni precedenti e di fronte alle autorita’ locali, dal sindaco al parroco e al comandante della locale stazione dei Carabinieri si era consumato quello che per alcuni minuti e’ un vero e proprio “inchino” della statua davanti all’abitazione dei Sangermano, con tanto di cantante lirica presente in ossequio ad intonare l’Ave Maria. Il parroco, Don Fernando Russo, indignato dalla sosta assolutamente non prevista nella piazza Marchese di Livardi, aveva lasciato la processione “con fermezza e coraggio”. Sulla vicenda gia’ nella stessa serata il comandante della stazione dell’epoca, il luogotenente Antonio Squillante aveva prodotto un’annotazione di servizio.

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