Di seguito, riportiamo le precisazioni dell’Amministrazione in merito alla pratica urbanistica approvata nell’ultimo Consiglio Comunale di venerdì.
“In relazione alla nota a firma del Circolo Foa, si ritiene opportuno effettuare alcune precisazioni al fine di puntualizzare che con l’approvazione della pratica relativa al cambio di destinazione d’uso di metà della superficie al piano terra di un immobile, l’Amministrazione Comunale di Avellino non ha perpetrato alcun atto di natura speculativa per l’interesse di un privato, né ha intenzione di approcciare alla materia urbanistica con approssimazione o, peggio, senza salvaguardare l’interesse pubblico, che rimane un caposaldo dell’impostazione politica del Sindaco, della Giunta, del gruppo PD e di tutta la maggioranza.
L’interesse collettivo è, tra l’altro, salvaguardato dalla presenza di Consiglieri Comunali che si impegnano nelle commissioni consiliari competenti e garantiscono, con il proprio operato, l’intera cittadinanza che rappresentano nelle sedi istituzionali.
La pratica approvata nel Consiglio Comunale del 20/03/2015 ha soddisfatto una legittima richiesta di modifica parziale dello stato d’uso di un immobile regolarmente realizzato agli inizi del 2000, che ha passato il vaglio dell’istruttoria degli uffici dello Sportello Unico dell’Edilizia, della Commissione Edilizia e della Commissione Urbanistica, organismi che hanno espresso parere favorevole all’istanza, in virtù di due Leggi vigenti, la n° 106 del 2011 e la L. Regionale n° 16 del 2014, che rappresentano norme di semplificazione delle procedure amministrative.
Tale normativa consente la variazione d’uso dell’immobile in questione in quanto in linea con le previsioni urbanistiche del P.U.C. vigente che rappresenta il fine e l’obiettivo che intende perseguire, per il caso specifico, l’amministrazione e quindi l’interesse pubblico nella sua accezione tecnico-giuridica.
Tra l’altro la procedura tecnico-amministrativa di cambio d’uso è relativa all’aliquota privata, già indicata nella convenzione a suo tempo stipulata tra il Comune e il soggetto proponente, e non va ad incidere su quella di interesse pubblico, che rappresenta il fulcro della convenzione stessa.
La procedura amministrativa ha richiesto per Legge il suggello del voto in Consiglio Comunale, laddove la definitiva approvazione rappresentava un mero passaggio tecnico, di natura non politica, in quanto la norma di legge, in virtù della quale la pratica ha superato tutti i passaggi amministrativi richiamati, parla chiaro e non lascia spazio a evidenti strumentalizzazioni da parte di chi evidentemente intende screditare questa amministrazione che, invece, continuerà il proprio percorso con serietà, trasparenza e soprattutto senza lasciarsi intimidire da atti provocatori e delatori, portati avanti in nome di percorsi politici diversamente finalizzati”.