Prata P.U., Silvestro (Ugl Giovani): “Tempo scaduto, spazio ai giovani”

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“Le uniche colpe che mi sento di attribuire a chi sta amministrando Prata sono quelle di essere stati poco capaci di comunicare il lavoro che stanno svolgendo, nonostante le difficoltà dovute alla crisi economica che ha investito l’Italia e ai numerosi tagli”.  Lo dichiara l’esponente dell’Ugl Giovani, Antonio Silvestro, aggiungendo che “in questo modo         hanno            contribuito   a          coltivare una disinformazione tra i giovani e ad allontanarli   ulteriormente dalla vita politica della nostra comunità. Favorire un dialogo tra amministrazione e ragazzi – continua – di sicuro avrebbe contribuito a formare una classe dirigente che per forza di cose un giorno dovrà prendere in mano le redini del futuro del comune”.

“Purtroppo  – prosegue – sta mancando una vera partecipazione politica che inevitabilmente si ripercuote sul civile e sul sociale. Da parte di noi giovani, d’altro canto, manca qualcosa: da un certo punto di vista è come se si sia smesso di essere giovani. Sembra ci sia un contenitore di idee vuoto e a digiuno da stimoli di intraprendenza. Pieno solo di inutili parole e di lamentele fini a loro stesse. Le uniche forze vengono concentrate su cause che non dovrebbero appartenerci, istanze di una vecchia guardia che dovrebbe rendersi conto che il suo tempo è finito, tirare le somme e eventualmente mettere in atto un mea culpa. Non si dovrebbe ancora delegare, o meglio scaricare su qualcuno la risoluzione dei nostri tanti problemi. Anche perché si corre il rischio di delegare proprio chi è stato causa di questi problemi”. 

“Credo – conclude Silvestro – si debba avere il dovere e soprattutto il coraggio di fare delle scelte non certo comode. Solo così potremo misurare il nostro peso e prendere in mano le redini della vita e del futuro di questa generazione. Che non credo sia così disinteressata alle questioni sociali, agli interessi della comunità in cui vive. Dobbiamo fare un passo avanti costringendo qualcuno, semmai ce ne fosse il bisogno, a fare un passo indietro”. 

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