I portalettere di Poste Italiane consegnano corrispondenza e pacchi in ogni angolo del Paese e con qualsiasi condizione: anche con la neve. A gennaio in alcune zone dell’Irpinia è caduto fino ad un metro di neve, ma questo non ha fermato le operazioni di recapito. Mario Castellano, direttore del più grande centro di smistamento postale dell’alto avellinese, dal quale parte la corrispondenza per altri sette punti di distribuzione disseminati tra Montemarano e Lacedonia, ricorda la mattina in cui il gelo li ha sorpresi, vestendo di bianco il panorama. «Era lunedì, siamo usciti di casa per raggiungere il deposito di Grottaminarda, sapendo che non sarebbe stata per noi una giornata semplice», racconta. In questa zona, che si spinge al confine con la Puglia, lavorano 35 portalettere che ogni giorno raggiungono 40 piccoli comuni rurali adagiati tra le colline e le montagne irpine.
«Il paesaggio imbiancato mi ha sempre trasmesso allegria: è con questo spirito che quel giorno sono partito da Caposele per recarmi al lavoro a Grottaminarda. Non riuscivo a credere che in una notte fosse caduta tutta quella neve», riferisce Angelo Ciccone, 57 anni, portalettere dal 2010. «Arrivato al deposito, il paesaggio era lunare: era tutto completamente coperto da una quantità enorme di neve. Solo le strade principali erano state rese agibili ma con i miei colleghi non ci siamo persi d’animo: abbiamo liberato le nostre auto aziendali, nascoste sotto una spessa coltre bianca, montato le catene alle ruote, caricato corrispondenza e pacchi e siamo partiti per i nostri giri di consegna». Entrando in paese, Angelo ha incontrato il sindaco, che stava organizzando alcuni gruppi composti da forze dell’ordine e volontari per raggiungere le case isolate nei vicoli completamente ostruiti dalla neve. «Ho lasciato l’auto e ho proseguito a piedi con loro per arrivare a consegnare pacchi e raccomandate a chi era chiuso dietro un muro di neve – dice il portalettere -. Vedermi arrivare con le squadre di soccorso ha suscitato uno stupore generale. I clienti mi hanno abbracciato e ringraziato senza sosta; ognuno ci ha offerto da bere o mangiare rifocillandoci e dimostrando così la propria riconoscenza».
Terminato il giro di consegne in paese, il portalettere ha salutato i gruppi di volontari ai quali si era affiancato e, ripresa la sua auto, si è diretto verso la montagna alle spalle di Grottaminarda, dove gli abitanti delle case rurali stavano spalando via la neve dalle strade di accesso alle loro abitazioni per potersi ricongiungere alle vie principali pulite dagli spazzaneve. «Ho incontrato molti dei miei clienti con una pala in mano sui viali delle loro case intenti a creare un varco verso la statale. A tanti ho consegnato la corrispondenza tra mille ringraziamenti, perché con quelle condizioni climatiche non pensavano di vedere arrivare il postino. Infine, mi sono diretto ad un’abitazione la cui via d’accesso era ancora sommersa dalla neve: sapevo che lì abitavano una mamma con due bambini e due persone anziane, così ho provato a raggiungere l’abitazione con la macchina – racconta Angelo -. La neve, però, era troppo alta e sono rimasto bloccato».
Il portalettere, tuttavia, non si è fermato: ha chiamato gli amici volontari in paese, i quali ben presto lo hanno raggiunto con il sindaco e, armati di un gran numero di pale hanno liberato la strada per arrivare all’abitazione isolata, dove il comitato di emergenza ha trovato l’accoglienza festosa dei bambini e la riconoscenza degli anziani. «In questa situazione, più che mai, ho capito che fare il postino è il lavoro più bello del mondo: il calore che la gente mi trasmette nel salutarmi al mattino vedendomi arrivare, il ruolo sociale che mi riconoscono mi fa sentire orgoglioso di svolgere questo incarico».
Quel giorno il rientro al deposito di Grottaminarda è avvenuto ben al di là del solito orario, e alla fine della giornata ciascun portalettere aveva un aneddoto da raccontare. «Siamo tornati a casa stanchi e infreddoliti, ma soddisfatti per aver reso un servizio importante alla comunità – conclude Angelo -. Se nelle prossime settimane la neve dovesse tornare ancora a cadere, i portalettere irpini saranno qui, pronti ad accoglierla».