Post voto, Di Guglielmo apre all’analisi e chiama la minoranza: “Via Tagliamento aspetta tutti”

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Renato Spiniello – Analisi del voto, approvazione regolamento di tesoreria, elezione della Commissione di Garanzia Provinciale e della Direzione Provinciale. E’ questo il programma all’ordine del giorno della prima assemblea provinciale del Partito Democratico dell’era Giuseppe Di Guglielmo. L’assise è stata convocata dalla Presidente Roberta Santaniello per domani alle ore 19:00 presso la federazione provinciale di Via Tagliamento.

“Sarà l’occasione per analizzare la sconfitta scaturita dalle urne, ma anche per eleggere i membri delle commissioni tesoreria e garanzia, punti rinviati all’assise dello scorso 5 maggio di comune accordo con la direzione nazionale per permetterci di concentrarci sulla sfida elettorale – svela il segretario irpino – ora, concluse le scadenze, la nostra presidente ha messo all’ordine del giorno quei lavori che erano stati posticipati, anche perché il Tribunale Civile, dopo l’atto di citazione, si è espresso in nostro favore legittimando il percorso congressuale”.

La querelle relativa la richiesta di sospensiva degli effetti dell’assise, tuttavia, va avanti e il prossimo 14 novembre è stato fissato il primo dibattimento per la discussione del ricorso presentato dall’area che fa riferimento a Michelangelo Ciarcia, l’altro candidato alla segreteria provinciale ritiratosi a pochi giorni dai congressi di circolo, segno che dissipare la rumba democratica scatenata all’interno del partito resta tutt’altro che agevole.

“Questa dicotomia, così come tutte le discussioni a livello nazionale, non fa bene al partito – accusa Di Guglielmo – gli elettori e i cittadini che guardano a noi con speranza e aspettative si trovano di fronte un perenne parlaci sopra, o addirittura azioni legali, che li porta a disaffezionarsi. Non so se questa situazione abbia inciso sull’esito del voto, ma di sicuro non ha fatto bene”.

Gli appelli all’unità, sia da parte del neo segretario, sia da esponenti nazionali dei dem, come il reggente Maurizio Martina e il capogruppo alla Camera Graziano Delrio, si sono sprecati in questi mesi. “Domani la sede di Via Tagliamento resterà aperta a tutti – precisa Di Guglielmo – il mio appello alla minoranza è di collaborare tutti insieme per il bene del Pd. Non è il momento di accanimenti, di aree, di gruppi e sottogruppi, occorre invece analizzare bene la situazione e cercare di porvi rimedio”.

Oltre al Comune di Avellino, infatti, il turno di ballottaggio del 24 giugno ha sottratto ai democratici diverse roccaforti un tempo considerate zone rosse, come Siena, Pisa e Imola e l’analisi non può che essere dura nei confronti dell’operato del partito.

“Ci troviamo di fronte a una sconfitta chiara e profonda non solo in città ma in tutto lo Stivale, sull’onda del risultato dello scorso 4 marzo – analizza il segretario provinciale – Ad Avellino una prima avvisaglia si era vista all’indomani del 10 giugno, quando le liste in supporto di Nello Pizza avevano superato il 50%, mentre il nostro candidato sindaco non è andato oltre il 43%. Segno evidente che si è perso a causa del voto di opinione.

E’ da qui che si dovrà ripartire, da una profonda riflessione su cosa vorrà essere il Pd nel futuro e chi vorrà rappresentare. Dobbiamo riconquistare l’elettorato perso, su come fare il dibattito è alto anche a livello nazionale. Il 7 luglio ci sarà il vertice al Nazareno che decreterà il congresso e quindi la riorganizzazione del partito”.

In città una piccola soddisfazione per i dem arriva dal 16,66% ottenuto dalla lista alla tornata amministrativa, che permette al Partito Democratico di essere il primo gruppo consiliare nel parlamentino di Piazza Del Popolo.

“Una magra consolazione – dice Di Guglielmo – siamo riusciti a presentare una lista quasi in zona cesarini. Il tema è che va recuperato il voto opinione per tutto il centrosinistra e non solo per noi. Al di là di questo, la fotografia che scaturisce dal nuovo Consiglio Comunale è complessa: di sicuro il Pd farà opposizione, poi si valuterà in aula quali provvedimenti votare e quali bocciare”.

Restando invece sul fronte nazionale, in molti si interrogano sul futuro dei dem, ma per Di Guglielmo è necessario prima “guardarsi all’interno e capire davvero il Partito Democratico a chi si rivolge e qual è il suo elettorato di riferimento, poi si potrà parlare di centrosinistra largo. Occorre una linea da seguire su questioni come l’accoglienza, l’Europa e il lavoro e deve essere chiara, non è possibile che venga quotidianamente messa in discussione”.

Sul tema di centrosinistra largo, invece, lunedì a San Michele di Serino è in programma un convegno promosso dal dirigente di Art.1 Mdp Rodolfo Boccia, a cui prenderanno parte anche Nicola Mancino, Umberto Del Basso De Caro, Francesco Todisco e il parlamentare di Leu Federico Conte.

“Sicuramente un modo positivo di discutere di politica – commenta il segretario dei dem irpini – in molti, sia a sinistra che al centro, aspettano di capire come si muoverà il Pd. Il quadro è in perenne evoluzione e molto dipenderà dal ruolo dei circoli, dei territori e dei tanti militanti”.