Porte chiuse alla Regione: scatta la mobilitazione del sindacato

0
221
regione campania sede

Porte chiuse alla Regione, esplode la protesta del sindacato. Dopo una mattinata intera trascorsa presso la Regione a Santa Lucia i sindacalisti ed i lavoratori di Cgil, Cisl e Uil di Salerno, Avellino e Benevento non sono nè stati ricevuti, nè è stata data loro una data di convocazione per un incontro dagli Assessori Lepore e Palmeri che aprisse un tavolo di confronto in merito alle numerose problematiche irrisolte sui territori provinciali.

“E’ irrispettoso l’atteggiamento della Regione e dei suoi assessori che non solo stamattina, nonostante il preavviso con una lettera ed un documento dei sindacati, erano assenti, ma non hanno avuto nemmeno il buon senso ed il rispetto di stabilire una data per fissare un incontro per i lavoratori”, si legge nella nota sindacale.

L’iniziativa di oggi faceva parte delle tre giornate di presidii e protesta organizzate unitariamente da CGIL CISL UIL Campania per portare sotto i riflettori il problema della proroga degli ammortizzatori sociali e per discutere del rilancio produttivo, economico ed occupazionale di territori come Torre Annunziata, Caserta, Avellino, Salerno e Benevento  “che sono stati messi completamente in ginocchio dalle cattive politiche e dall’indifferenza”.

Per gli altri lavoratori di Torre Annunziata e Caserta sono state fissate già le date dei tavoli presso la Regione per il 10 e l’11 maggio; auspichiamo che nelle prossime ore si possa acquisire anche la data per i lavoratori dei bacini di crisi di Avellino, Benevento e Salerno e poter così effettuare dei tavoli dove gli assessori preposti portino proposte concrete per i lavoratori, che ormai non hanno più nessun reddito e che attendono lo sviluppo di aree ormai desertificate e abbandonate.

L’auspicio di tavoli concreti e produttivi deve servire ad avviare una nuova fase ed evitare che si debba dare seguito ad  ulteriori azioni di mobilitazione già programmate.

Deluso il segretario della Cgil irpina Franco Fiordellisi che annuncia un primo maggio di lotta e mobilitazione. “Esprimo forte il disappunto della mia gente, ovvero i tanti lavoratori ed ex lavoratori verso i vertici della Regione Campania, che non danno risposte concrete. Basti guardare alla vicenda Aias, la vicenda IIA ex Irisbus, gli Otd forestazione, arrivando alla mancata definizione di un tavolo specifico per le aree interne sugli indispensabili ammortizzatori sociali per dare un minimo di risposte sociali ad un territorio che non riesce a rialzarsi!. Ci attrezzeremo per farci sentire più forte, se questo è il modo di trattarci come aree interne. Anche per questo è ancora più forte la scelta del Primo Maggio Unitario in Alta Irpinia”.