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Polo conciario,Esposito:“Contro il mercato selvaggio, più controlli”

Solofra – Apertura dei prodotti cinesi al mercato italiano: gli operatori conciari sono in parte scettici sull’accordo firmato dal Ministro degli Esteri D’Alema con il collega cinese Li Zhaoxing. Un’apertura che a quanto pare farebbe storcere il naso vista la crisi che da qualche anno serpeggia nel polo conciario. Per il segretario locale della Femca-Cisl, Giovanni Esposito: “Bisogna importare a patto che vi sia un controllo sul prodotto, in pratica una commissione che studia l’anti-dumping in modo che non vengano arrecati danni al nostro settore”. Mi spiego – precisa – se in Cina le pelli vengono conciate con prodotti per nulla salutari, a confronto del nostro, allora bisogna effettuare un controllo. E questo per non creare un mercato selvaggio”.
Quindi bisogna capire se le pelli vengono conciate con prodotti chimici scadenti che danneggerebbero sia il settore abbigliamento che quello calzaturiero. “Sulla calzatura – prosegue il sindacalista – non conosciamo a fondo il loro mercato ma non bisogna cadere nell’errore di una concorrenza, bensì essere motivati rispetto al loro prodotto”. Sarebbe questa secondo Esposito l’unica soluzione. “Sulla qualità e l’ avanguardia possiamo batterli perché in materia abbiamo una tradizione storica. D’Alema non ha torto, ma deve essere sicura la tracciabilità del prodotto nel senso che la qualità renda appetibile il prodotto anche se costoso”. A questo punto: “Deve cambiare la mentalità degli imprenditori, devono scendere in campo avendo già carpito le esigenze del mercato”.
E due elementi potrebbero far sì che ci sia una ripresa del polo conciario locale: “L’esperienza e lo stare al passo coi tempi, cioè seguire i vari cambiamenti dettati dalle esigenze ad esempio della moda. Una lieve ripresa lavorativa c’è nella città conciaria ma per sfidare una concorrente tipo Cina, che sforna un prodotto non qualitativamente ad hoc, ce ne vuole di tempo”, conclude il sindacalista.

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