AVELLINO- Luoghi affollati per eludere eventuali controlli, nel caso specifico Via Ferriera, il Mercatone, ma anche Piazza del Popolo e la zona dei porticati di Piazza Libertà e mai in contemporanea lo scambio soldi/sostanza stupefacenti. E’ uno dei trucchi scoperti nell’ultima inchiesta di Procura e Carabinieri di Avellino messo in atto da uno degli indagati. A questo si aggiunge un altro particolare accorgimento che ormai è diventato un “classico” dei pusher per evitare l’arresto. Ovvero quello di limitare la quantità di stupefacente nella sua disponibilità. Nel caso specifico avendo una base logistica poco distante da tutte queste piazze cittadine, prima si effettuava la prenotazione e il pagamento, poi veniva ceduta la dose e sempre però in modica quantità, tale da non determinare eventuali arresti in caso di arrivo delle forze dell’ordine. Per sfortuna di pusher, fornitore e acquirente, nel caso dell’inchiesta avellinese coordinate dal sostituto procuratore Luigi Iglio oltre ai servizi di osservazione, controllo e pedinamento (cd Ocp) i Carabinieri del Nucleo Operativo avevano attivato anche intercettazioni audio-video nella zona e telefoniche, che hanno smascherato il gruppo e sgominato l’intera rete. Nel caso specifico la droga prenotata veniva consegnata anche a domicilio. Uno dei trucchi, per la verità già emerso in altri procedimenti collegati però alla criminalità organizzata, l’utilizzo di telefoni intestati ad extracomunitari non reperibili o nel caso di utilizzo dei propri cellulari, contatti limitati ed utilizzo delle chiamate sui social. Anche in questo caso si sono rivelati accorgimenti superati dai servizi di osservazione e controllo.