Piscina comunale, ricorso al Tar contro l’interdittiva antimafia

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La Polisportiva Avellino ricorre al Tar contro l’interdittiva antimafia partita dalla Prefettura di Napoli. La linea del Comune però non cambia: la piscina non eroga un servizio essenziale, e quindi la possibilità di affidare in via transitoria la gestione del Centro sportivo di via De Gasperi ad un commissario verrà certamente meno. In caso di conferma del provvedimento per evitare la chiusura della struttura bisognerà individuare una nuova gestione o con affidamento diretto (per un periodo limitato) o con l’espletamento di un nuovo bando.

Ma il caso porrebbe avere anche altri risvolti. La Polisportiva Avellino potrebbe infatti presentare nei confronti del Comune una pesante richiesta di risarcimento danni in caso di estromissione. Fino al reperimento di un nuovo gestore, infatti, l’amministrazione dovrebbe sobbarcarsi pure i debiti che la Polisportiva ha contratto verso il Credito Sportivo, ad oggi pari a 800.000 euro, e le rate residue del mutuo per la realizzazione del centro, per circa 2,5 milioni.

Il quadro dovrebbe essere più chiaro dopo il vertice in programma domani, giovedì 26 luglio, presso la Prefettura di Napoli.