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Pino Imperatore presenta “Allah, san Gennaro e i tre kamikaze”

Il prossimo 15 dicembre, alle ore 19, lo scrittore e umorista napoletano incontrerà i lettori irpini presso il nuovo Book Store della Mondadori di via Aldo Moro a Grottaminarda. L’autore sarà intervistato dai giornalisti Barbara Ciarcia de Il Mattino e Tiziano Tedeschi.

Pino Imperatore – noto al pubblico soprattutto per essere l’autore del grande successo letterario “Benvenuti in Casa Esposito”, edito da Giunti – presenta il suo ultimo lavoro dal titolo “Allah, san Gennaro e i tre kamikaze”, pubblicato da Mondadori.

La storia è quella di tre kamikaze che arrivano a Napoli per compiere un attentato. Salim, Amira e Feisal sono tre ragazzi che hanno meno di trent’anni, hanno esperienze simili di vita e hanno fatto la stessa scelta, quella di entrare nella “milizia di Allah”, seppure per motivi differenti.

Salim, indicato dalla sua organizzazione come capo missione, è il più fanatico dei tre e anche il più testardo ed è quello che avrà più problemi a Napoli proprio per il suo modo di fare; Amira, è la più spietata e la più arrabbiata perché nel corso del tristemente noto bombardamento di Falluja da parte degli Americani ha perso i genitori e le due sorelline; Feisal, invece, è il primo esempio al mondo di terrorista raccomandato perché per entrare nell’organizzazione jihadista, dopo aver fallito vari tentativi, ha dovuto chiedere la raccomandazione a un suo zio, predicatore radicale, che lo segnala al capo dell’accampamento.

Ma la città di Napoli, altra indiscussa protagonista del romanzo dalla prima all’ultima pagina, così complessa, distruttiva, tentacolare, metterà a dura prova la pazienza dei tre kamikaze. È la Napoli dei piccoli traffici quotidiani, un grande bazar in cui si vende tutto e tutti vendono qualcosa ed è una città dal forte potere dissuasivo nei confronti della violenza perché caotica e disorganizzata. Napoli è tutto e il contrario di tutto, è una città difficile da vivere per i suoi stessi abitanti e, nel corso della narrazione, cambierà profondamente i tre ragazzi, motivo per cui, per certi versi, si potrebbe definire questo un romanzo di formazione con una struttura episodica in cui sono presenti elementi picareschi, surreali – dove addirittura prendono vita personaggi inimmaginabili, come gli animali – e, soprattutto, comici, ma di quella comicità empatica, che avvicina, unisce e diventa una forma alternativa di conoscenza per arrivare nella profondità delle situazioni e delle persone.

Un libro, al di là della natura comica e dell’argomento che affronta, pacifico e pacifista per un tempo, il nostro, che è straordinariamente ricco, ma anche straordinariamente pericoloso; un libro che spinge il lettore a farsi delle domande – se non fosse altro per i cinque finali che l’autore propone – e che, con estrema leggerezza, ci racconta un dramma dell’epoca contemporanea in cui, soprattutto dopo gli episodi di Parigi, la logica del terrore è quella di colpire in qualsiasi momento, ovunque e chiunque, a prescindere dalle proprie colpe personali solo perché fa parte dell’Occidente, questo nemico da odiare per diverse motivazioni dove quella religiosa non è mai in cima alla lista.

 

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