Pietro Foglia: la politica come servizio è la buona politica.

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Pietro Foglia
Pietro Foglia

La politica come servizio. Pietro Foglia, candidato Ncd alle Regionali, lo sta ripetendo spesso in queste settimane. In un momento in cui è necessario riavvicinare cittadini e istituzioni, elettori e politica. In che modo?

“In questi anni non ho fatto nient’altro che svolgere il compito per il quale sono stato eletto. E la buona politica, quella che si rivolge ai cittadini sempre, non soltanto in prossimità di appuntamenti elettorali, trova ancora il riscontro e l’entusiasmo della gente. L’ascolto degli enormi problemi delle amministrazioni e delle comunità locali è il perno della politica come servizio e l’unica istituzione che garantisce rappresentanza e contatto con i territori è l’Assemblea Regionale”.

Uno dei principali temi del suo impegno politico riguarda l’Agricoltura. E’ davvero possibile ripartire dall’Agricoltura per rilanciare l’economia?

”Dall’Agricoltura come dal turismo e da tutte quelle risorse di cui il nostro territorio è ricco: il paesaggio, le produzioni agroalimentari, le nostre eccellenze. Solo nel 2014 l’Ufficio Agricoltura di Avellino ha erogato in Irpinia 65 milioni di euro. E nella mia visione l’Agricoltura non deve essere più considerata la Cenerentola dell’economia”.

Intanto proprio uno dei punti forti della produzione agricola irpina, la castanicoltura, fa registrare problemi gravi e cali di produzione.

“Tra i primi impegni di questa consiliatura c’è stata la necessità di recuperare i gravi ritardi nella difesa della castanicoltura. Dal 2003, anno di inizio dell’attacco del cinipide al castagno, fino al 2010 non è stato fatto nulla. Noi abbiamo dovuto recuperare tutto il tempo perduto dalle precedenti giunte regionali e nel 2011, tra i primi atti, abbiamo approvato la legge regionale di tutela della castanicoltura”.

E per il futuro?

“Con un ultimo finanziamento regionale di 400mila euro abbiamo sostenuto i lanci dell’antagonista e con la nuova Politica agricola comunitaria 2014-2020, forte di una considerevole dotazione finanziaria, abbiamo inserito un capitolo prioritario di interventi per la lotta al cinipide del castagno. E’ necessario, però, risolvere il problema dei boschi cedui e poi puntare sia all’aggregazione tra i produttori e, grazie a due delle leggi regionali che abbiamo varato in questi anni, allo sviluppo della cooperazione e all’affidamento dei fondi rurali, a nuove leve di giovani imprenditori agricoli”.

Quanto conta l’Irpinia nell’Agenda regionale?

“I numeri, i fatti, parlano di una grande attenzione del governo Caldoro nei confronti della nostra terra. Guardi, in questi cinque anni sono stati tanti e vitali i provvedimenti in favore dell’Irpinia, per un totale di 1 miliardo di euro di fondi comunitari. Anche perché, Caldoro sa bene, e lo ha dimostrato, che la Campania è un unico territorio, ricco di risorse e di opportunità. Se crescono le aree interne, cresce l’intera regione. Il governo Caldoro ha riaperto gli ospedali che il centrosinistra aveva chiuso, ha mantenuto la parola data sia sul contratto d’area che sulla Pianodardine Valle Caudina sulla Lioni Grotta, sui 300milioni messi in campo per il settore agricolo. Il governo Caldoro è artefice degli investimenti sulla banda ultra larga, della stazione irpina dell’Alta Capacità, dei progetti lasciati in un cassetto da Bassolino sui parchi naturali che in questi anni sono stati ripresi e finanziati. I fatti, i numeri, ci dicono che sommando i fondi messi in campo con l’accelerazione della spesa a quelli sbloccati in ragione di altri interventi, la provincia di Avellino risulta essere la prima provincia per spesa in rapporto ai suoi abitanti”.

Che tipo di campagna elettorale è?

“Strana, dai toni troppo alti, a discapito dei contenuti. Per quanto mi riguarda sto riscontrando che i cittadini vogliono sentir parlare di proposte, idee, soluzioni. Tappa dopo tappa, incontro dopo incontro, il mio tour elettorale si sta arricchendo con le conferme che arrivano dai territori. Le faccio un esempio: oggi tutti parlano di piattaforma logistica. L’ho proposta io la prima volta nel 2007. E gli amministratori locali questo lo sanno, come sanno che l’Irpinia ha bisogno di fatti, non di sterili filosofie che in quarant’anni non hanno prodotto alcun effetto positivo sul territorio. Un concreto impegno per il futuro delle nostre terre può nascere solo dall’attento ascolto delle esigenze delle comunità locali; dalla passione per la propria terra; dal rispetto per la politica e per le istituzioni”.

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Pubblicità elettorale – Mandatario Gianluigi Palmieri

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