Renato Spiniello – Non finiscono i guai per Piazza Castello, la storica agorà cittadina lasciata in eredità dall’ultima amministrazione targata Pino Galasso e attualmente ridotta a un groviglio di vegetazione selvaggia che la sta facendo pian piano scomparire. Il Comune, certificata l’assenza di metalli pesanti sotto la piazza che introduce al Castello Longobardo, maniero simbolo del capoluogo, sarebbe in procinto di notificare la richiesta di dissequestro alla Procura della Repubblica per poter così completare l’iter dei lavori, fermi al palo ormai da diversi anni.
Ma ancor prima dei sigilli (una volta tolti basterebbero sei mesi per completare la pavimentazione) c’è da sciogliere il nodo relativo al contenzioso tra Palazzo di Città e la Co.Ge.Pa, la ditta napoletana incaricata della riqualificazione, che quest’estate aveva chiesto un risarcimento a sei zeri all’Ente di Piazza del Popolo per lo stallo nei lavori.
A quello di luglio ha fatto però seguito un nuovo atto di citazione in giudizio dinanzi al tribunale di Napoli, notificato al Comune lo scorso 2 agosto, con udienza di comparizione fissata per il 7 gennaio 2019.
L’Ente, dopo che il Dirigente del Servizio legale Riccardo Feola aveva chiesto di esprimere un nuovo parere tecnico vista la necessità di costituirsi in giudizio e l’annullamento della vecchia determina del 5 luglio, si è costituito nuovamente in giudizio per far valere le proprie ragioni e ha demandato al dirigente del Settore Avvocatura “ogni determinazione di competenza anche istruttoria ai fini del rilascio del mandato difensivo sindacale al legale che dovrà assumere la rappresentanza e difesa in giudizio dell’Ente”.