Il vice capo della Polizia, Matteo Piantedosi, ha presenziato stamane ad un incontro con gli studenti dell’Istituto Luigi Amabile di Avellino.
Presenti anche il Prefetto Carlo Sessa, il presidente della Provincia, Domenico Gambacorta, il sindaco di Avellino, Paolo Foti, ed alcuni rappresentanti istituzionali delle Forze dell’Ordine.
“Ad Avellino torno spesso: qui conservo legami solidi e profondi” – così Piantedosi agli alunni durante il convegno in cui ha dato forza, in particolare, al concetto che la legalità conviene.
“Abbiamo elargito dei dati che evidenziano quanto il sistema illegale bruci il futuro di questi giovani. Il messaggio è stato quello di dire che la legalità attiene al futuro dei nostri ragazzi, che le regole vanno rispettate perchè la legalità è un principio di libertà. Il più furbo non la fa franca, essere inseguiti dalla legge ci rende deboli e vulnerabili.”
L’Irpinia non è più un’isola felice? Piantedosi predica equilibrio:
“In Italia sono nate importanti consorterie criminali ma abbiamo sviluppato gli anticorpi migliori con professionalità straordinarie. I concetti di isola felice non sono mai esistiti realmente e quindi mai evaporati. L’Irpinia ha sempre manifestato un diffuso senso civico, una garanzia in questo senso. Esagerare con queste affermazioni potrebbe significare abbassamento delle difese: bisogna tenere le difese alte con gli anticorpi insiti nella cultura della gente.”
E sul tema attualissimo dell’immigrazione:
“Stiamo cercando di dare un contributo di concretezza ad un fenomeno epocale. Le suggestioni immediate non sono mai efficaci come ad esempio l’idea di ergere muri. Il quadro di regole terrà conto di molte cose: è utile che gli immigrati sappiano che quando si va in un altro Paese bisogna stare alle regole di questo Paese anche per fare in modo che la partecipazione alla vita sociale alimenti il circuito della legalità e non diventi un problema.”