Secondo quanto riportato in una nota, a Pietrastornina è stata consegnata nei giorni scorsi alle autorità preposte, una petizione popolare contro la possibilità di ospitare sul proprio territorio altri immigrati dopo la chiusura del centro di accoglienza della scorsa settimana.
Nel preambolo alla raccolta di firme si legge che «in merito alle notizie che sempre più insistentemente circolano nella comunità pietrastorninese circa il dislocamento sul territorio del Comune di Pietrastornina, e segnatamente presso la frazione Ciardelli Inferiore dello stesso, di un ulteriore contingente di circa 35 migranti, i sottoscrittori della presente petizione popolare, manifestano la propria ferma ed assoluta contrarietà a tale ipotesi di incremento».
Nella petizione si rivendica «il proprio contributo in termini di solidarietà verso i migranti» e non si rendono più disponibili a successivi sforzi in quanto «il paese in generale è carente di ulteriori strutture adeguate, soprattutto dal punto di vista del necessario controllo afferente la sicurezza pubblica e la privata incolumità, ad ospitare migranti della più varia provenienza ed etnia».
Nella missiva si concludeva che contrariamente «verranno effettuate azioni di protesta e di disobbedienza civile anche eclatanti». E la protesta è arrivata; tant’è che per domenica 21 febbraio è previsto un sit in di Casa Pound Irpinia a Ciardelli Inferiore dalle ore 10.00 alle 13.00 contro l’arrivo di quaranta immigrati.
Frattanto, il sindaco del paese Antonio Turtoro, con un’ordinanza, ha vietato lo scarico delle acque reflue nella rete della pubblica fognatura proveniente dall’immobile che dovrebbe ospitare i migranti.