Petitto: “Un dissesto magico, arrivato subito dopo la sfiducia. Aspettiamo i revisori”

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Marco Imbimbo – Dissesto e mozione di sfiducia sembra abbiano i destini incrociati. I consiglieri attendono il parere dei revisori dei conti sul primo argomento, mentre il secondo potrebbe essere ritirato in attesa della discussione sul dissesto, come ha ipotizzato anche il presidente Ugo Maggio.

«Iniziamo a fare chiarezza – spiega Livio Petitto, consigliere Pd –  è stato presentata una mozione di sfiducia firmata da 19 consiglieri, poi magicamente la Giunta ha approvato una proposta di dissesto dopo che, per due mesi circa, si è sempre parlato di pre-dissesto e rientro pluriennale. Prendiamo atto che c’è una proposta, ovviamente ci sarà una tempistica per il parere del collegio dei revisori dei conti e attendiamo. All’atto del deposito della mozione di sfiducia, però, si è attivato l’iter per portarla in Aula compresi i tempi previsti dal regolamento, spero quindi che venga calendarizzata».

Domani, in conferenza dei capigruppo, si valuterà se ritirare o meno la mozione di sfiducia, ma Petitto tuona: «Se ci saranno delle richieste per ritirare la firma posta in calce al documento, ognuno si assumerà le proprie responsabilità davanti all’opinione pubblica. Poi si inizierà a discutere di un nuovo documento, ma bisognerà trovare i presupposti politici per poterlo condividere».

La posizione di Petitto sulla mozione di sfiducia è la stessa di Dino Preziosi e Luca Cipriano: «Premesso che dovrà valutare l’intero gruppo Pd su come procedere, ma personalmente sono d’accordo nel calendarizzarla per l’ultimo giorno utile, il 26 novembre. Poi se dovesse arrivare il parere dei revisori dei conti, in tempo per fare un’altra seduta di Consiglio, siamo pronti a farla. Chiaramente partendo dal presupposto che la chiarezza l’ha fatta già il commissario prefettizio sul Consuntivo e noi ne abbiamo preso atto approvando il documento contabile».

L’amministrazione comunale, intanto minaccia dimissioni in caso di mancata approvazione del dissesto. «Avrebbero dovuto lasciare già quando le loro linee programmatiche sono state bocciate dall’Aula. Invece hanno continuato, addirittura forzando la mano su un dissesto che, a quanto pare, non ci sarebbe – spiega Petitto. L’unico dissesto che questa amministrazione vuole portare avanti è quello che sta nella propria testa».

Il dato che emerge sui conti comunali è che gli stessi numeri portano a conclusioni diverse. Mentre per l’assessore alle Finanze, i numeri del Consuntivo conducono al dissesto, per il dirigente di settore, quegli stessi numeri portano al pre-dissesto. Una confusione che non fa bene alla città. «E’ allucinante che non si arrivi con una proposta condivisa in Giunta, quindi senza intesa tra il commissario prefettizio, il ragioniere capo e l’amministrazione. Vuol dire che non c’è dialogo con gli uffici. Questo mi fa pensare che ci sia premeditazione da parte di qualcuno – sottolinea Petitto. Ne prendiamo atto, quindi non possiamo far altro che affidarci al parere del collegio dei revisori dei conti per valutare la proposta in Consiglio, se dovesse riuscire ad arrivarci».